Linux frenato dalla pirateria?

Linux frenato dalla pirateria?

Sembra paradossale ma i tempi di diffusione di Linux nelle aziende sono strettamente legati al fenomeno della pirateria nel mondo Windows
Sembra paradossale ma i tempi di diffusione di Linux nelle aziende sono strettamente legati al fenomeno della pirateria nel mondo Windows


Web (internet) – Partito in sordina dal mondo accademico, Linux ha progressivamente conquistato il cuore di centinaia di migliaia di studenti universitari in tutto il mondo, quegli stessi studenti che oggi propongono, da professionisti, Linux in azienda.

Fra i pionieri di questa tendenza troviamo gli Internet service provider, specialmente quelli di modeste dimensioni, realtà a cui serviva un sistema operativo economico, ma di grande affidabilità e sicurezza. Oggi Linux comincia timidamente ad affacciarsi anche in ambiti aziendali molto più grandi e complessi, luogo prediletto degli Unix commerciali e, in parte più modesta, di Windows NT.

Ma se la diffusione nelle medie e grosse aziende incontra ancora diversi ostacoli, fra cui la diffidenza di alcuni manager e l’ancor giovane mercato del supporto tecnico, nel mondo delle piccole e medio-piccole aziende, invece, Linux potrebbe avanzare a ritmi ben più serrati rispetto a quelli attuali.

Come afferma la BSA, con cifre magari pompate ma comunque significative, la pirateria trova terreno fertile proprio negli ambiti aziendali più modesti dove l’acquisto di software non viene considerato un investimento ma un puro costo. Ebbene, la pirateria in questo caso non compromette solo i guadagni di Microsoft e company ma anche la diffusione e la crescita del software open source.

Al posto di ogni NT “rubato” potrebbe esserci, a costi bassissimi per l’azienda, un sistema Linux, e magari, come amministratore, uno di quei tanti giovani appassionati che sono in cerca della prima esperienza di lavoro: dare a questi ragazzi un po ‘ di fiducia potrebbe voler dire, nel giro di pochi mesi, ritrovarsi in mano una rete locale perfettamente configurata e facente capo ad un server Linux pieno zeppo di servizi. E molti possono testimoniare che con Linux si può concentrare, su di un modesto PC Celeron con 64 MB di RAM, webserver, mailserver, listserver, statistiche Web, estensioni Front Page e database.


Oggi, poi, il supporto tecnico non è più un miraggio, i conoscitori di Linux non sono più mosche bianche ed in edicola cominciano a spuntare le prime riviste dedicate. Alcune distribuzioni di Linux fanno poi a gara, ormai, per rendere sempre più facile e intuitive le fasi di installazione, configurazione e amministrazione del sistema, mettendo spesso a disposizione, anche per le versioni freeware delle distribuzioni stesse, un servizio di supporto tecnico limitato nel tempo.

Spingendomi oltre, io penso che i tempi possano essere ormai maturi persino per adottare Linux non più solo come server, ma anche come client: gli attuali ambienti grafici ( GNOME , KDE ), che per nulla fanno rimpiangere Windows, e l’affacciarsi delle prime suite (vedi StarOffice, compatibile con i formati di MS Office) e dei primi applicativi per l’ufficio (vedi quelli di Corel ) dimostrano come il sistema operativo del pinguino si stia avviando con decisione anche verso questo nuovo ambito.

Naturalmente gli applicativi di produttività per l’ufficio hanno il loro prezzo anche nel mondo Linux, ma è davvero irrisorio se confrontato con quello della controparte Windows. Senza contare che si ha sempre a disposizione il codice sorgente per realizzare, se si è in grado, il software secondo le nostre esigenze.

Io ritengo, purtroppo, che siano molte le aziende che non hanno ancora compreso la grande flessibilità e potenza del mondo open source, un mondo che, se da una parte richiede un poco più di impegno in fase di avvio, dopo potrà garantire risultati senza paragoni ed a costi davvero bassi.

Fatemi pervenire le vostre opinioni, i vostri dubbi, le vostre esperienze: le cose più interessanti potranno essere commentate su queste pagine.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
23 nov 1999
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