Una commissione parlamentare in Olanda ha deciso di opporsi al modello di business dei brevetti. Ha così riunito la federazione Olandese delle società IT ( Fenit ), pro brevetti, e l’associazione olandese Open Source ( VOSN ), anti brevetti, e le ha praticamente costrette a raggiungere un accordo.
L’obiettivo del governo è evitare il modello dei brevetti software all’americana, paese in cui è possibile registrare patenti anche sulle cose più banali (a tal proposito è interessante un articolo apparso su diff.org ).
Alla fine è uscito un documento che ammette la brevettabilità del software, ma a condizioni molto strette. I punti fondamentali sono quattro:
1) prima di registrare un brevetto, deve essere effettuata una ricerca per verificare la reale novità sul mercato del prodotto;
2) i nuovi brevetti saranno regolati dalla legge, ed i criteri saranno fermi e molto chiari;
3) tutti i precedenti brevetti (circa 30.000) dovranno essere rivalutati;
4) non sarà possibile brevettare modelli di business.
Lo sviluppo del Free Software è salvaguardato e almeno la brevettabilità del software in Olanda non sarà del tutto scontata.