Lo scanner che spara le immagini nell'occhio

Lo scanner che spara le immagini nell'occhio

Il prototipo in Giappone. Promette di rivoluzionare certe applicazioni visive nel giro di un paio d'anni. Ecco come
Il prototipo in Giappone. Promette di rivoluzionare certe applicazioni visive nel giro di un paio d'anni. Ecco come

L’evoluzione tecnologica sta per trasformare nuovamente i proiettori di immagini: da dispositivi pensati per l’utilizzo con schermi esterni a device in grado di lavorare a stretto contatto con gli organi principali della vista , vale a dire i coni e i bastoncelli presenti al fondo della retina dell’occhio. Lo promette Brother , multinazionale giapponese specializzata in elettronica e stampe.

lo scanner Il proiettore-scanner retinico pesa 25 grammi, si inserisce agilmente sull’estremità della montatura di un paio di occhiali da vista e permette una visione nitida come non mai: il dispositivo irradia luce a bassa intensità direttamente sul fondo dell’occhio e quindi sulla retina, scansionando poi il risultato e trasferendolo al proiettore. L’indossatore percepirà la scansione come una immagine.

In sostanza il proiettore usa la retina come “schermo” su cui riversare il flusso video percepito dal dispositivo, nella stessa misura in cui il proiettore di una sala cinematografica “spara” le immagini sul telone di fronte agli spettatori. Chi vede, in questo caso è spettatore della sua stessa visione , che risulta però libera da ostacoli esterni, al contrario di quanto possibile con i tradizionali head-mounted display (HUD) e LCD assortiti.

Presentato per la prima volta come prototipo all’Aichi Expo del 2005, il proiettore retinico si è grandemente ridotto e raffinato nell’ultima versione-prototipo mostrata dalla società nipponica, ed è intenzione di quest’ultima metterlo in commercio entro il 2010 .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 apr 2008
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