Lo spam nostrano è il più creativo

Lo spam nostrano è il più creativo

Le nuove forme della promozione abusiva via email sono di un certo interesse. Quando la creatività diventa un modo in più per aprire un sacco e infilarci dentro più utenti possibili. Ecco come si divertono gli spammatori nostrani
Le nuove forme della promozione abusiva via email sono di un certo interesse. Quando la creatività diventa un modo in più per aprire un sacco e infilarci dentro più utenti possibili. Ecco come si divertono gli spammatori nostrani


Roma – Italiani popolo di poeti, navigatori e spammatori molto creativi. Rispetto alle numerosissime email spammatorie provenienti dall’estero che raggiungono quotidianamente gli utenti internet italiani, capita sempre più spesso che quelle formulate da italiani per italiani si distinguano per quel pizzico di fantasia in più pensato per avere un maggiore effetto promozionale e minori conseguenze per l’uso dello spam.

E’ questo il caso di una serie di messaggi che vengono distribuiti a raffica in questi giorni e che ancora una volta promuovono l’accesso a servizi a pagamento per scaricare “loghi e suonerie” per il cellulare. Con un approccio innovativo.

L’idea è far arrivare nella mailbox dell’utente un messaggio email che sembri arrivato lì per errore e che era invece indirizzato a qualcun altro. Come se all’utente spammato, cioè, fosse giunta un’email che fa parte di uno scambio tra due persone che non conosce. E i contenuti dei messaggi promuovono invariabilmente link a siti di suonerie e loghi spesso ricorrendo a proposte sessualmente stuzzicanti.

Ecco un esempio, dove viene linkata una email proveniente da un falso indirizzo Nokia all’interno di un messaggio con cui tale “rocco” scrive a “supermatthew” (ma l’email finisce invariabilmente nelle caselle di altri):

“Subject: Fw: Loghi e suonerie? Io le tue tu le mie!

Caro Matteo, finalmente ho ritrovato quel email che avevo usato per
cambiare logo al cellulare…….. ho guardato e quelli porno sono un po’
di meno, però hanno messo quelli delle squadre di calcio e le
sonerie…….. bho, comunque eccolo qui, te lo copio qui sotto.
Dimmi poi se ti sono piaciuti
Salutami tua moglie.
Ciao
rocco

From: nokialive@list.ru
To: “rokko”
Subject: Loghi e suonerie? Io le tue tu le mie!

LOGHI E SUONERIE?
IO LE TUE, TU LE MIE!!!
Migliaia di loghi e suonerie per il tuo cellulare!!! Scaricale da
http://nokialive.xxxx.xxxx”

E’ evidente che un messaggio del genere può essere interpretato da molti utenti non come uno spam, quale è, ma come un’email effettivamente recapitata per errore alla propria casella di posta elettronica. E la curiosità può effettivamente spingere a cliccare, in questo caso, sul link dell’email Nokia fasulla che viene allegata.

Simile, ma più tradizionale, perché non fa ricorso ad un dialogo tra due soggetti inesistenti, è un’altra email spammatoria segnalata da più parti, con il subject esplicito: “…ti manco già un po’?”

Ecco il testo:

“Ciao sono appena approdata in ufficio e già mi manchi.
E’ difficile togliersi dalla testa certi… bei ricordi:-)
Marco mi ha inviato il link che ti aveva promesso, complimenti bei porci che
siete:-)
…ops è meglio che io stia zitta.
Comunque eccolo qui: (xxxxxxxxxxx)
Scappo che il capo brontola.
A presto
kisses
Lu”

Ma la creatività degli italiani non si ferma a questo. In queste settimane, e se ne è parlato anche su alcuni newsgroup dove la cosa è saltata agli occhi, ha iniziato a girare qualche spam che in fondo al messaggio di proposta commerciale porta una dicitura che definire creativa è dir poco:

“Il suo indirizzo e-mail è stato generato a caso dal programma E-mail Random 1.0, non è perciò contenuto in nessuna lista e l’invio non potrà più essere ripetuto.”

In questo caso dunque si sostiene che lo spam non è spam, perché se l’email spammatoria arriva è colpa di un programma. E in più si rassicura sul fatto che l’email non è contenuta in alcun archivio e che dunque l’invio non sarà ripetuto, almeno fino a quando quel programmino non individuerà casualmente lo stesso indirizzo già spammato…. Ma è ovvio che l’uso di un software – del quale peraltro non si trova traccia in rete – non diminuisce la colpa di chi invia una email di questo tipo.

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Pubblicato il
18 apr 2002
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