L'ONU non vuole controllare la Rete

L'ONU non vuole controllare la Rete

Kofi Annan, Segretario Generale dell'ONU, in un articolo appena pubblicato non lascia spazio ad interpretazioni. Annan vuole fermare la polemica politica sulla governance
Kofi Annan, Segretario Generale dell'ONU, in un articolo appena pubblicato non lascia spazio ad interpretazioni. Annan vuole fermare la polemica politica sulla governance


New York (USA) – Il Governo statunitense, almeno per ora, può dormire sonni tranquilli: il giocattolo di casa, ICANN , non sarà “espropriato”. Kofi Annan, Segretario Generale dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite , ha redatto un lungo articolo sulla questione, pubblicato sul Washington Post , che dovrebbe riappacificare gli animi. Sebbene nello scorso luglio l’ ONU avesse espresso dubbi sulla linea dell’amministrazione Bush riguardante l’internet governance , rilanciando con nuove possibili soluzioni per il ridimensionamento del potere statunitense sulla gestione del Web, Annan ha dichiarato che l’organizzazione che presiede non ha come obiettivo il controllo della Rete.

Affermazioni secche sul quotidiano di Washington che vogliono chiudere la porta alle polemiche ricorrenti negli ultimi giorni dopo i numerosi interventi di imprenditori e politici statunitensi, preoccupati per un eventuale ridimensionamento dei poteri dell’ICANN. In linea, insomma, con le ultime esternazioni di David Gross , alto funzionario del Dipartimento di Stato americano, rilasciate nel settembre scorso. Confermate, qualche giorno fa, anche da Michael Gallagher del Dipartimento del Commercio ( DOC ) da cui ancora dipende l’ICANN.

Il timore di Annan è che questa tensione possa avere effetti negativi sul World Summit on the Information Society ( WSIS ) della prossima settimana: “(…) è comunque ingenuo non aspettarsi un certo interesse sulla policy Internet da parte dei vari governi; certamente nessuno può fare le regole da solo. E’ evidente che questi debbano imparare a lavorare con chi ha giocato un ruolo fondamentale nella costruzione e sviluppo del Web, e tutt’ora rimane un punto di riferimento per le future implementazioni e innovazioni”, si legge nell’articolo di Annan.

Durante il primo WSIS tenutosi a Ginevra due anni fa, venne creato un working group per analizzare le varie possibilità per far fronte al problema dello “strapotere” statunitense. Il risultato di questo lavoro si è concretizzato nella proposta di creazione di un nuovo forum, senza potere decisionale, che possa mettere insieme tutti i paesi e che agevoli il confronto sui temi più importanti che riguardano il Web. Inoltre, non sono mancate altre opzioni alternative che possano affiancare l’ICANN nel suo lavoro. “(…) Ma comunque nessuna di queste opzioni fa riferimento alla possibilità dell’ONU di prevaricare l’ICANN o creare un’altra agenzia ONU che si occupi di tutto; una delle possibilità infatti è che l’ONU rimanga totalmente fuori lasciando spazio ad altre organizzazioni”, ha sottolineato Annan nell’articolo.

“Tutte le proposte che vengono all’onore della cronaca giorno dopo giorno dovrebbero essere lasciate al vaglio delle istituzioni tecniche (tipo ICANN), in modo che possano essere protette dal fuoco della politica”.

L’obiettivo del WSIS di Tunisi, secondo Annan, dovrebbe essere quello di concentrarsi sui problemi dei paesi emergenti, argomento chiave dell’evento. “Dobbiamo preoccuparci di come questi paesi possano trarre pieno beneficio dalle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione, più che concentrarci totalmente sul problema dell’Internet governance”, ha concluso Annan.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
8 nov 2005
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