Lucent pensa al wireless 3G da 19 megabit

Lucent pensa al wireless 3G da 19 megabit

I Bell Labs dell'azienda sfornano chip che potrebbero aumentare vistosamente la velocità disponibile sulle infrastrutture wireless di terza generazione
I Bell Labs dell'azienda sfornano chip che potrebbero aumentare vistosamente la velocità disponibile sulle infrastrutture wireless di terza generazione


Roma – Arriva dai Bell Labs, i celebri laboratori di ricerca che fanno oggi capo a Lucent Technologies , la notizia dello sviluppo di chip che sarebbero immediatamente commercializzabili e consentirebbero di innalzare notevolmente le capacità di trasmissione delle reti wireless di terza generazione (3G).

Lucent afferma che i due prototipi di chip sviluppati per dispositivi mobili implementeranno la tecnologia di rete wireless multiple input/multiple output (MIMO) ideata dai Bell Labs e denominata BLAST (Bell Labs Layered Space-Time).

Si tratta di chip che per dimensioni e consumo rientrano negli standard di mercato e che possono ricevere dati su 3G ininterrottamente a 19.2 Megabit al secondo (Mbps). “A confronto – afferma Lucent – le reti 3G oggi più veloci offrono una velocità massima all’incirca di 2.5 Mbps”.

“In tutto il mondo – ha affermato Ran Yan, Vice President, Wireless Research dei Bell Labs – si è verificata una corsa per implementare la tecnologia MIMO su chip. Crediamo che i nostri siano i primi chip al mondo che possono essere utilizzati su ricevitori con quattro antenne e per questo motivo siano i primi in grado di raggiungere tali velocità di trasmissione”.

Secondo Lucent, che produce anche infrastrutture TLC per il settore wireless, “una stazione base che viene acquistata oggi fornirà agli operatori di rete mobile un supporto efficiente in termini di costo per questa tecnologia quando in futuro i dispositivi mobili per MIMO saranno disponibili in commercio”.

I due chip sono stati testati con successo su una configurazione con quattro antenne sia sul terminale sia sulla stazione base. “Questi chip – afferma l’azienda – uno per ricevere i segnali BLAST e l’altro per decodificarli, sono abbastanza piccoli e consumano così poca energia da poter essere utilizzati su telefoni cellulari e computer portatili con un impatto minimo sulla durata delle batterie”.

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Pubblicato il
23 ott 2002
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