Parigi – Ormai è deciso: un termine da tempo diffuso in Francia per descrivere il Wi-Fi diventerà terminologia ufficiale approvata dai puristi della lingua transalpini. Si tratta di ASFI , acronimo di “Accès sans fil à l’internet”, frase che gli studiosi preferiscono all’anglofono Wi-Fi, “Wireless Fidelity”.
A deciderlo sono gli accademici della Commission générale de terminologie et de néologie , una board governativa voluta dal primo ministro che dal 1996 – come spiega NetEconomie – lavora per “arricchire la lingua francese”.
La Commissione, la stessa che stabilì che la chiocciolina (la “at”) dovesse chiamarsi “Arobase”, ha pubblicato la decisione nel proprio giornale ufficiale: questo significa che il Wi-Fi per gli enti pubblici d’ora in poi sarà ASFI e che a questo dovranno adeguarsi tutti , compresi gli operatori, sebbene venga loro riconosciuto un termine di tempo non predeterminato per adeguarsi alle novità lessicali.
A cambiare dovranno naturalmente essere tutte le locuzioni di “settore”, a partire da “hot spot” (che dovrà ora essere definita “zona di connettività senza fili”), ma non è soltanto il Wi-Fi oggetto delle “modifiche” volute dagli studiosi.
A loro dire, infatti, va sconsigliato in ambito pubblico l’utilizzo di MMS , l’acronimo di Multimedia Messaging Service, assai diffuso come anche i telefonini che lo supportano. Al suo posto si dirà “Message Multimedia”.
Colpita, infine, anche la denominazione di spammer , troppo americana per i francesi, che d’ora in poi si riferiranno a chi invade gli spazi degli altri con comunicazioni indesiderate con il termine “arroseur”.
Da tempo, come noto, la medesima commissione ha stabilito che il termine “email” debba essere sostituito da “courrier electronique” o, più in breve, “courriel”.