Ma tu guarda cosa TIA combina

Ma tu guarda cosa TIA combina

Clamorosa decisione del Senato americano: non una lira dovrà finire nelle tasche del Dipartimento della difesa per scrutare nella testa e nei portafogli del mondo ricco, quello che usa carte di credito e internet
Clamorosa decisione del Senato americano: non una lira dovrà finire nelle tasche del Dipartimento della difesa per scrutare nella testa e nei portafogli del mondo ricco, quello che usa carte di credito e internet


Roma – Inattesa e piacevole come una fresca brezza nell’afa di luglio arriva da Washington la notizia di un fondamentale voto del Senato americano che azzoppa, forse definitivamente, il più contestato programma dell’amministrazione statunitense per il controllo degli individui.

Nei giorni scorsi il Senato ha infatti deciso che nell’equivalente americano della legge finanziaria non potranno essere inclusi in nessun modo fondi dedicati alla ricerca e allo sviluppo del progetto “Total Information Awareness” , recentemente rinominato con un simpatico artificio cosmetico: “Terrorist Information Awareness”.

Il TIA, contestato negli Stati Uniti ma anche qui da noi , e già oggetto di indagini parlamentari per capirne la reale estensione, prevede di sacrificare alle esigenze della Sicurezza tutto quello che serve, a partire dalla privacy. Il tutto sfruttando una interazione totale tra i database delle diverse agenzie americane e collegando il tutto ai database privati e commerciali, per ottenere una quantità di materiale in cui giocare con strumenti di raccolta dei dati e data mining impressionanti.

La decisione dei senatori statunitensi, guidati a quanto pare dall’influente repubblicano Ted Stevens, è insolitamente radicale: “Neppure un singolo dollaro potrà essere reso disponibile o gestito dal Dipartimento della difesa o da qualsiasi altro dipartimento, agenzia o ente del Governo federale, per finanziare la ricerca e lo sviluppo del programma TIA”.

Se è vero che la decisione del Senato dovrà ora essere associata a quella della Camera, che non ha espresso alcun divieto, e che un nuovo testo salterà fuori da un Comitato dedicato a questa “associazione”, è anche vero che in tale comitato ci sarà lo stesso Stevens, elemento che secondo gli osservatori si potrebbe rivelare decisivo.

Ancora presto dunque per parlare di morte prematura del TIA, ma non si andrà per le lunghe: il Congresso conta di approvare la legge di spesa prima della pausa estiva dei lavori prevista per agosto. Sarà ancora estate, dunque, quando sapremo se Sicurezza, negli USA, fa ancora rima con Follia.

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Pubblicato il 17 lug 2003
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