Washington (USA) – Sono davvero pochini i genitori che seguono i consigli dell’industria e installano prodotti o software per filtrare televisione e internet ai propri figli. Stando ad uno studio appena pubblicato, solo due genitori su cinque acquistano i prodotti pensati per la televisione e solo la metà di chi li compra attiva i sistemi per filtrare, almeno in teoria, “violenza, linguaggio e sesso”.
Secondo l’ Annenberg Public Policy Center dell’Università della Pennsylvania, che ha redatto lo studio, la percentuale di genitori che usa filtri aumenta quando si parla di internet. In questo caso pare che un terzo di loro attivi software pensato per impedire l’accesso a certe pagine.
Va detto che negli States, dal 1996, una legge richiede che tutte le televisioni più grandi di 13 pollici vengano equipaggiate con una V-chip, il dispositivo pensato per filtrare i programmi. Allo stesso modo molti provider offrono ai propri clienti software per filtrare i contenuti che arrivano via internet. In entrambi i casi, però, pare che i genitori preferiscano usare sistemi diversi per “proteggere” i propri figli.
Da quanto si apprende, il rapporto, “Media in the Home 2000”, ha coinvolto 1.235 genitori con figli di età compresa tra i 2 e i 17 anni, nonché ragazzi di età tra gli 8 e i 17 anni.