Ginevra – Aveva combattuto con Don Parisi per parecchio tempo prima di arrivare, lo scorso luglio, a chiedere l’intervento dell’arbitrato del WIPO, l’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale che da tempo si occupa di dirimere le controversie sui domini internazionali. Ora la rockstar Madonna può sorridere perché gli arbitri del WIPO hanno decretato il suo diritto all’uso del dominio madonna.com, da tempo nelle mani di Parisi.
Secondo il WIPO, Parisi non aveva alcun diritto di trademark sul termine “Madonna” e non avrebbe presentato alcuna ragione valida per credere che non avesse registrato quel dominio in cattiva fede. Sono questi due elementi, l’assenza di un trademark e la cattiva fede, infatti, ad aver determinato la decisione del WIPO che da tempo considera questi due fattori come la “cartina di tornasole” per intervenire in un caso di “squatting” di dominio Internet.
Madonna, invece, sarebbe riuscita a convincere gli arbitri che l’utilizzo del dominio con quel nome da parte del pornografo Parisi rappresenta un attacco alla sua immagine. E il WIPO, nella sua decisione, ha sottolineato come l’uso del “nick” Madonna e del corrispondente trademark da parte della rockstar risalga al 1979.