Malaysia, coprifuoco contro i videogiochi

Malaysia, coprifuoco contro i videogiochi

Febbre da multiplayer? Niente paura, ci pensa l'amministrazione locale di una piccola città vicino Kuala Lumpur: coprifuoco per Internet-cafe e sale gioco, stop ai videogiocatori notturni
Febbre da multiplayer? Niente paura, ci pensa l'amministrazione locale di una piccola città vicino Kuala Lumpur: coprifuoco per Internet-cafe e sale gioco, stop ai videogiocatori notturni


Kuala Lumpur (Malaysia) – Il governo della Malaysia, capolista tra i paesi con vedute meno liberali nei confronti del videogaming, ha posto un nuovo divieto sulla cosiddetta “febbre da videogioco” che, secondo le autorità, arriverebbe a colpire molti giovanissimi. Gli Internet point dovranno ottenere apposite licenze per rimanere aperti durante gli orari serali, mentre le attività notturne verranno tassativamente proibite.

Le autorità locali di Subang Jaya, città satellite nei dintorni della capitale, hanno posto il primo coprifuoco antivideogiocatori della storia recente. Secondo la BBC , i frequentatissimi Internet-café e le sale gioco gremite di ragazzi dovranno tassativamente chiudere entro mezzanotte .

L’insolito provvedimento è il risultato delle pressioni di molte associazioni di genitori, preoccupate per lo stato semicatatonico dei giovani, provati da ore ed ore di interminabili partite online. E la cronaca locale non fa che aggiungere dettagli ad un caso che ha suscitato enorme attenzione e provocato sdegno: un giovane di Kuala Lumpur è stato trovato in stato semicosciente dai genitori dopo una lunghissima sessione di gioco senza sosta: 48 ore di fronte ad un monitor , abbarbicato dentro un Internet-café.

La polizia di Kuala Lumpur, nonché il governo ed i politici locali, hanno immediatamente colto l’occasione per rilanciare la necessità di questo insolito coprifuoco mirato ai videogiocatori e condito da apposite task-force delle forze dell’ordine, pronte a “sgominare” i giocatori più incalliti. Le squadre andranno in giro per i vari luoghi pubblici che offrono accesso alla Rete, controllando che il coprifuoco venga rispettato.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
14 nov 2005
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