Malaysia, il governo è pirata?

Malaysia, il governo è pirata?

I discografici di Kuala Lumpur attaccano il governo, accusato di appoggiare la produzione industriale di CD e DVD pirata: oltre nove milioni di dischi al giorno, destinati ai mercati di tutto il mondo
I discografici di Kuala Lumpur attaccano il governo, accusato di appoggiare la produzione industriale di CD e DVD pirata: oltre nove milioni di dischi al giorno, destinati ai mercati di tutto il mondo


Kuala Lumpur (Malaysia) – Il più grande pirata del mondo? Il governo della Malaysia. L’assalto è opera dei discografici del lontano paese asiatico: la RIM , associata alla IFPI , sostiene che le enormi quantità di dischi pirata prodotti quotidianamente in Malaysia siano il risultato di fosche connivenze tra malavita e sistema politico.

Tan Ngiap Foo, CEO della Recording Industry association of Malaysia , ha dichiarato che esistono “almeno 12 impianti per la produzione di massa” dove ogni giorno vengono sfornati film, musica e software “completamente illegali ed abusivi”. Ed il governo tace, pur essendo a conoscenza delle continue denunce da parte dell’industria discografica.

Il governo, secondo Tan, avrebbe fornito apposite licenze a queste “fabbriche pirata”, senza le quali non è possibile stampare legalmente alcun tipo di supporto ottico. “Questo tipo di impianti produttivi possono esistere solo grazie all’appoggio del governo”, dichiara Tan ad AFP . I discografici malay sono riusciti ad identificare le 12 fabbriche illegali grazie all’analisi di alcuni CD ritrovati a Londra. “Le analisi forensi sui CD sono equivalenti a quelle sul DNA umano”, commenta con sicurezza il numero uno di RIM.

“Sappiamo esattamente dove è la fonte di questo traffico”, conclude Tan, “che produce danni a livello globale”. Secondo quanto riporta BBC , gli uffici di Londra della IFPI hanno dimostrato che i dischi prodotti in Malaysia raggiungono l’Europa, il Nord America, l’India e persino il Sud Africa. Il numero di CD e DVD “made in Malaysia”, stando ad alcune stime ufficiali divulgate dal servizio pubblico britannico, equivale ad una impressionante produzione pari a nove milioni di unità al giorno.

Nonostante l’ impegno dimostrato negli ultimi anni , la Malaysia continua ad essere tra i primi posti nella lista nera dei paesi nel mirino dell’antipirateria. Microsoft ha tentato un approccio differente per combattere il fronte software della guerra alla contraffazione digitale nel paese, vendendo versioni limitate a basso costo del proprio sistema operativo Windows XP.

Le aspettative di alcuni osservatori internazionali sono comunque rosee: i dati forniti dal governo di Kuala Lumpur ed altri stati del sudest asiatico parlano di un calo sensibile nei termometri statistici utilizzati per studiare la diffusione della pirateria. Pura propaganda per rassicurare i partner commerciali d’oltreoceano? Lo temono in molti.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
8 nov 2005
Link copiato negli appunti