Mamma pirata chiama, Internet risponde

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Procede a gonfie vele la raccolta fondi per coprire le spese legali di Patti Santangelo, la più nota delle madri di famiglia colpite dall'accanimento giuridico dei discografici
Procede a gonfie vele la raccolta fondi per coprire le spese legali di Patti Santangelo, la più nota delle madri di famiglia colpite dall'accanimento giuridico dei discografici


New York (USA) – La storia di Patti Santangelo , la madre americana che non intende assolutamente piegarsi alle minacce giuridiche di RIAA , ha ormai fatto il giro del mondo. Tanto che la campagna per la raccolta fondi lanciata da siti come P2Pnet e Boingboing ha già mobilitato centinaia di utenti.

In poco meno di un mese, la richiesta d’aiuto per coprire le spese legali della Santangelo è riuscita ad attivare oltre 300 persone, raccogliendo oltre 5.000 dollari . Patti Santangelo sarà la prima, tra oltre 17.000 persone, a doversi presentare in tribunale per rispondere all’accusa di pirateria multimediale avanzata dall’industria discografica statunitense.

Attraverso un apposito sito realizzato dal programmatore Jason Rohrer è possibile effettuare donazioni libere attraverso uno speciale conto PayPal . Secondo Jon Newton, direttore di P2Pnet e promotore dell’iniziativa, “tutto sta procedendo nel migliore dei modi” e dimostra la “reattività della comunità d’utenti attorno ai software P2P”.

“Il fatto è che Patti Santangelo non è solo una persona senza soldi”, continua Newton, “ma incarna ciascuno dei milioni di persone che usano i sistemi di file sharing a loro rischio e pericolo”. Lo spettro delle major, “intenzionate a scaricare la colpa dei loro fallimenti sulla pirateria”, nelle parole di Newton è “dovunque”.

Alcuni blogger vicini ai siti coinvolti dalla raccolta fondi hanno comunque espresso molti timori riguardo alla bontà del progetto. Alcuni sono titubanti, spaventati dalla possibilità di truffe . Jon Newton è tranquillo: “Affidare pochi spiccioli a questa donna è sicuro, ormai lei è un personaggio pubblico ed i suoi dati personali sono rintracciabili ovunque”. Secondo il giornalista “non c’è niente da temere”, e la remota prospettiva di perdere qualche soldo, pur sempre ipotizzabile, “è ben poca cosa rispetto all’alto significato della lotta tra Davide e Golia”.

“La lotta di Patti contro le grandi etichette della musica, se andrà a buon fine, potrebbe in qualche maniera cambiare le sorti del gioco “, si legge sul sito FightGoliath . Basterà il rumore di qualche utente per invertire la tendenza delle major all’aggressività giuridica più rigorosa? Molti sperano che il tam-tam digitale possa creare un piccolo, importantissimo miracolo.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 17 gen 2006
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