Megacavo danneggiato, Telstra al 75%

Megacavo danneggiato, Telstra al 75%

Il caso del cavone dati oceanico danneggiato porta in superficie ancora una volta la fragilità di una parte consistente delle infrastrutture di comunicazione. Ne risentiranno soprattutto gli utenti di Australia e Singapore
Il caso del cavone dati oceanico danneggiato porta in superficie ancora una volta la fragilità di una parte consistente delle infrastrutture di comunicazione. Ne risentiranno soprattutto gli utenti di Australia e Singapore


Sydney (Australia) – Non si sa quanto sia effettivamente grave, né da cosa sia stato causato né quando potrà essere riparato. Attorno al caso del cavo oceanico di Telstra danneggiato da qualche parte al largo delle coste di Singapore si naviga ancora nel buio.

La società telefonica australiana, uno dei maggiori fornitori di connettività nell’area oceanica e asiatica, ha confermato di non avere ancora notizie precise sul modo in cui il danno al cavo è avvenuto. Ma la sua gravità è apparsa immediatamente, in quanto i 39mila chilometri in cui si snoda per servire tre continenti hanno già ridotto la propria capacità di trasporto dati del 25 per cento.

Il problema è che non si conosce il punto esatto del danno né a quale profondità potrebbe trovarsi la porzione di cavo danneggiata. E non è chiaro ancora quale genere di missione di “riparazione” potrà essere intrapresa. Qualcosa si farà, naturalmente, vista l’importanza di questo backbone e il suo costo, che ha superato i 900 milioni di dollari. Fino a questo momento si è assistito ad una mobilitazione delle aziende specializzate di Singapore e Indonesia che hanno offerto il massimo supporto alle operazioni per ristabilire la piena connettività. Secondo alcune stime, considerate però ottimistiche da molti, già entro una settimana potrebbe essere individuato e forse risolto l’enorme “guasto”.

Il cavo ha diramazioni terresti in 40 paesi che sono destinati a riscontrare dei cali di performance della connettività soprattutto verso l’Australia. Saranno proprio gli utenti australiani a “soffrire di più” per quanto è accaduto. A breve, Telstra dovrebbe rendere note “le contromosse”, ma il caso ha già riaperto il mai sopito dibattito sulla fragilità “intrinseca” di una parte consistente delle infrastrutture di comunicazione.

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Pubblicato il
22 nov 2000
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