Megamulta UE contro l'ADSL truccato

Megamulta UE contro l'ADSL truccato

Il braccio ISP di France Telecom dovrà pagare 10 milioni di euro per aver falsato il mercato ADSL, spingendo verso il basso le tariffe e togliendo di mezzo i concorrenti. Simili le ipotesi dell'Antitrust italiano su Telecom Italia
Il braccio ISP di France Telecom dovrà pagare 10 milioni di euro per aver falsato il mercato ADSL, spingendo verso il basso le tariffe e togliendo di mezzo i concorrenti. Simili le ipotesi dell'Antitrust italiano su Telecom Italia


Roma – Chi ritiene che Telecom Italia stia giocando sporco sui prezzi dell’ADSL sobbalzerà sperando che l’Antitrust colga in fallo l’incumbent italiano. Sono infatti i prezzi troppo bassi dell’ADSL di Wanadoo, cioè di France Telecom, ad aver spinto le autorità antitrust dell’Unione Europea a comminare al principale provider francese una grossa sanzione, pari a 10,35 milioni di euro.

Wanadoo in Francia può puntellarsi sulle spalle larghe della sua mamma, France Telecom, e grazie ad esse ha cercato di mantenere una leadership nel mercato dell’ADSL offrendo agli utenti servizi a prezzi ridotti, tariffe così basse che per gli altri operatori è stato fin qui impossibile competere ad armi pari.

Le politiche di dumping per le quali è stata decisa la multa hanno consentito a Wanadoo tra il 1999 e il 2002 di acquisire il 72 per cento di quota di mercato nel comparto dell’ADSL, un settore di importanza cruciale per i provider francesi esattamente come per quelli italiani. Basti pensare che proprio in quegli anni il valore complessivo dei servizi ADSL è cresciuto di cinque volte, e la crescita continua.

Secondo i regolatori europei, dunque, Wanadoo in quegli anni è addirittura incorsa in deliberate perdite offrendo prezzi al di sotto dei costi sostenuti per la fornitura e la commercializzazione dei propri servizi.

Ed è curioso notare come, a proposito della telefonia fissa e del ruolo di Telecom Italia, l’Antitrust italiano qualche settimana fa abbia dichiarato : “I comportamenti dell’operatore dominante sembrano rispondenti ad una strategia anticoncorrenziale posta in essere da un operatore verticalmente integrato attraverso la formulazione di offerte non replicabili da parte dei concorrenti a valle, in quanto non compatibili con i costi di interconnessione che questi ultimi devono necessariamente sostenere per offrire i propri servizi in concorrenza con TI”.

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Pubblicato il
17 lug 2003
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