Megaupload, contenuti alla rimozione forzata

Megaupload, contenuti alla rimozione forzata

Tutti i dati presenti sui server della piattaforma di file hosting verranno eliminati entro il prossimo giovedì. Anche quelli totalmente legali. L'avvocato di Dotcom attacca: così ostacoleranno la difesa in aula
Tutti i dati presenti sui server della piattaforma di file hosting verranno eliminati entro il prossimo giovedì. Anche quelli totalmente legali. L'avvocato di Dotcom attacca: così ostacoleranno la difesa in aula

L’allarme è stato lanciato da Ira Rothken, l’agguerrito rappresentante legale del founder di Megaupload Kim Dotcom. Entro il prossimo giovedì, le autorità federali in Virginia potrebbero svuotare completamente i server della piattaforma di file hosting. Tutti i dati appartenenti agli utenti di Megaupload potrebbero dunque essere eliminati .

La rimozione coatta dei contenuti sarebbe stata comunicata dai federali alle società di hosting Carpathia Hosting e Cogent Communications Group , sfruttate dal mega-impero fino al clamoroso sequestro ordinato dal Department of Justice (DoJ) in collaborazione con gli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI).

Stando ai dettagli di una missiva inviata dall’ufficio del Procuratore in Virginia, le autorità statunitensi avrebbero copiato solo alcuni dati dai server sequestrati . Probabilmente informazioni sugli uploader più attivi, secondo l’accusa pagati profumatamente da Dotcom e soci.

Esaurita la validità del mandato di perquisizione e sequestro, i federali non avrebbero più l’autorità legale di accedere all’immensa quantità di contenuti presenti sui server di Megaupload. Lo stesso Rothken ha parlato di file appartenenti a 50 milioni di utenti in tutto il mondo .

I contenuti sarebbero dunque pronti all’eliminazione, compresi album fotografici e documenti caricati dagli utenti in maniera completamente lecita . Materiale ottimo per la difesa in aula del cyberlocker, almeno secondo Rothken . Gli Stati Uniti, denuncia il legale, vorrebbero cioè far sparire le prove in vista del processo contro Dotcom e il suo servizio di file hosting.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 30 gen 2012
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