Messico, in manette i terroristi cinguettanti

Messico, in manette i terroristi cinguettanti

Due cittadini di Veracruz rischiano fino a 30 anni di carcere per aver scatenato il panico via Twitter. Avevano parlato di una sparatoria in corso presso una scuola. Decine di genitori in strada e linee telefoniche KO
Due cittadini di Veracruz rischiano fino a 30 anni di carcere per aver scatenato il panico via Twitter. Avevano parlato di una sparatoria in corso presso una scuola. Decine di genitori in strada e linee telefoniche KO

Il paragone è apparso inevitabile, con quel leggendario attacco alieno annunciato via radio da Orson Welles. È vero che il geniale regista statunitense non rischiò tre decadi di carcere come i due cittadini messicani di questa insolita vicenda . Soprannominati “i terroristi di Twitter”, Gilberto Martinez Vera e Maria de Jesus Bravo Pagola potrebbero seriamente passare i prossimi 30 anni dietro le sbarre .

I due – lui un docente di liceo e lei una presentatrice radiofonica – avevano infatti architettato una burla di pessimo gusto, sfruttando i canali cinguettanti di Twitter per diffondere il caos nella città di Veracruz. Vari aggiornamenti in 140 caratteri avevano parlato di una sparatoria in corso nei pressi di una scuola nel quartiere sud della città messicana .

Annunciando addirittura il rapimento di un gruppo di ragazzi: decine di genitori in preda al panico si erano riversati per le strade, facendo collassare i sistemi telefonici per il pronto intervento. Gli alti ufficiali di polizia hanno segnalato quasi una trentina di incidenti stradali, ovviamente causati dal caos generato dagli avvisi sulla piattaforma di microblogging .

I due cittadini messicani sono stati ora accusati di incitazione alla violenza e soprattutto di aver violato le attuali predisposizioni di legge in materia di terrorismo . Mentre gli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI) hanno messo le mani sul ragazzo che aveva postato – sempre su Twitter – più di 20mila messaggi minatori nei confronti dell’executive di Google Marissa Mayer . Rischia fino a 5 anni di prigione.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
8 set 2011
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