Stamford (USA) – “I mainframe basati su Linux rimarranno una nicchia di mercato, un mero ambiente di test su cui svolgere esperimenti”.
E’ questa, in estrema sintesi, la conclusione a cui è giunta la nota società di analisi Meta Group in un suo recente studio sulla validità di Linux come sistema operativo per i mainframe.
Un giudizio, quello di Meta Group, che va duramente a cozzare con la visione e le strategie di IBM e di altre aziende che, soprattutto con l’arrivo del kernel 2.4 , hanno investito molto sul Pinguino per renderlo una piattaforma adatta anche al lucroso mercato dei mainframe, i grossi elaboratori multiprocessore il cui mercato è oggi strettamente controllato dai sistemi Unix.
Meta Group sostiene che la crescita di Linux è oggi sostanzialmente alimentata dalla sfiducia degli utenti nei confronti di Windows 2000, una piattaforma che la società di analisi vede però vincente nel medio termine, prevedendo che questa possa dominare il mercato dei data center aziendali entro il 2007.
Meta Group riporta come Linux, fino ad oggi, avrebbe avuto una scarsa presa sul mercato dei mainframe, e questo soprattutto a causa della migliore facilità d’uso e di amministrazione che gli attuali sistemi basati su Unix e Wintel possono vantare nei confronti dell’OS open source. Accanto a ciò, la società di analisi sostiene che Linux non sarebbe ancora maturo per far girare applicazioni mission critical.
“Vogliamo mettere in guardia gli utenti – si legge nel documento di Meta Group – sul fatto che le attuali incarnazioni di Linux sono relativamente immature, come evidenziato dall’interminabile lista di errori/patch che appaiono sui siti dei fornitori di Linux”. Ragion per cui – sostiene la società – l’adozione di Linux è “limitata ad applicazioni semplici e meno critiche”.
Meta Group ha poi spiegato che se nel breve periodo Linux potrebbe godere di alcuni vantaggi, questi diverranno sempre meno rilevanti mano a mano che il prezzo dei server basati su architettura Intel scenderà e le loro funzionalità di gestione miglioreranno. Questo, secondo l’azienda, farà anche sì che IBM non riuscirà, nei prossimi anni, a competere con il sempre miglior rapporto prezzo/prestazioni offerto dai sistemi con architettura derivata da quella PC: gli stessi che, a breve, potranno avvantaggiarsi delle nuove CPU a 64 bit, Itanium 2 e Opteron , di Intel e AMD.
La società di analisi sembra dunque convinta del fatto che se le piattaforme di Intel e AMD eroderanno mercato a quelle Unix/RISC, ad avvantaggiarsene sarà esclusivamente Windows. Una previsione diversa da quella espressa proprio pochi giorni fa da Michael Capellas, presidente della nuova HP, il quale ha invece dichiarato che il mercato Unix verrà presto “sventrato” dall’avanzata congiunta di Linux e Windows.
A quanto pare Meta Group ritiene che l’attuale attrattiva di Linux consista quasi esclusivamente nella sua economicità, un bonus a suo avviso destinato a vaporizzarsi velocemente in assenza, in Linux, di altre solide basi di confronto: affidabilità, funzionalità e facilità di gestione.