Metamondi, IBM s'inventa il Gameframe

Metamondi, IBM s'inventa il Gameframe

Big Blue sposerà le tecnologie dei suoi mainframe Linux-based con le capacità grafiche di PlayStation 3 per dar vita ad un sistemone specializzato nel far girare i mondi virtuali 3D di giochi e social network
Big Blue sposerà le tecnologie dei suoi mainframe Linux-based con le capacità grafiche di PlayStation 3 per dar vita ad un sistemone specializzato nel far girare i mondi virtuali 3D di giochi e social network

Armonk (USA) – IBM ha preso il processore Cell, già alla base di PlayStation 3, e lo ha mescolato alla tecnologia dei propri mainframe e alla piattaforma di gaming online della partner Hoplon Infotainment : da questo amalgama tecnologico Big Blue ha ottenuto ciò che chiama informalmente Gameframe .

Il nuovo sistema è stato espressamente progettato per creare e far girare i mondi virtuali 3D dei massively multiplayer online game ( MMOG ) e dei social network alla Second Life . Tali servizi necessitano spesso di ingenti risorse di calcolo e di memoria: basti pensare che Second Life gira su oltre 2000 server x86 e deve gestire decine di terabyte di dati utente.

L’idea di IBM è quella di abbattere il numero di sistemi utilizzati, e con esso i costi associati a gestione e manutenzione, offrendo ai provider di ” metaversi ” dei mainframe specializzati nel far girare ambienti di realtà virtuale online ed in grado di servire milioni di utenti simultaneamente. Per riuscirci il colosso sposerà due tecnologie antagoniste come quella mainframe, per svolgere i compiti ad essa più congeniali (database, applicazioni di back-end, ecc.) e i cluster di server blade, che sfrutteranno le peculiarità dei processori Cell per “calcolare” il mondo 3D vero e proprio. Gameframe sarà infatti costituito da un mainframe Linux-based della linea System z e da una serie di server blade con processore Cell: il risultato, secondo IBM, sarà un sistema con la potenza di calcolo di un mainframe e le capacità grafiche 3D di PS3 .

In particolare, Cell gestirà i calcoli necessari alla gestione dei mondi virtuali, come ad esempio la simulazione delle leggi fisiche e la creazione degli scenari in tre dimensioni. Il mainframe gestirà invece il middlware specifico di Hoplon per i mondi virtuali, denominato bitVerse , insieme a WebSphere XD come ambiente runtime e a DB2 come piattaforma di archiviazione dei dati. Il sistemone eseguirà inoltre le attività amministrative per il middleware, le applicazioni di back-end (ERP, CRM ecc.), logistica e collaborazione, e la connettività con i diversi client, che potrebbero includere PC, console, telefoni cellulari, media player, set-top box e altri dispositivi.

“Il mainframe è stato progettato sin dall’inizio per incorporare processori in grado di gestire svariate attività specializzate”, ha spiegato IBM in un comunicato. Tali chip “possono occuparsi di carichi di lavoro Linux e Java nonché cifrare e decifrare i dati”. Il mainframe può comprendere fino a 336 processori RISC per assistere l’I/O.

Gameframe farà anche un uso massiccio della virtualizzazione e del partizionamento logico. Per far comunicare tra loro tutti i server virtuali contenuti in una singola macchina il sistemone si avvarrà dei cosiddetti Hipersocket , che secondo il gigante di Armonk consentono agli utenti residenti su diversi server virtuali di interagire tra loro con time lag minimo. “Al contrario, in un ambiente distribuito, in cui molti server fisici sono collegati tramite cavi di rete, il time lag può essere sostanzialmente maggiore”, ha spiegato IBM.

Big Blue commercializzerà la sua nuova soluzione di high performance computing il prossimo anno, probabilmente sottoforma di add-on per i preesistenti computer System z.

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Pubblicato il
2 mag 2007
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