Roma – Una società piena di problemi, per i giovani e per gli anziani, incapace di seguire la via “della verità e della giustizia” è oggi indebolita nei rapporti umani dall’esplosione delle tecnologie della comunicazione, anche quando realizzate allo scopo di consentire alle persone di rimanere in contatto a distanza.
Questa la sintesi di una parte del discorso del presidente metodista Ian White in occasione della convention di Wolverthon in Gran Bretagna.
“Si può affermare – ha spiegato White – che ci troviamo in una società più impersonale, dove gli incontri sociali sono rimpiazzati da link Internet. Il messaging testuale – che possiede un linguaggio tutto suo – rimpiazza la voce umana”.
Secondo White quelli offerti da queste tecnologie sono anche vantaggi “ma, quando vengono offerti a spese del contatto personale, possono sollevare preoccupazioni su come ci sviluppiamo quali persone, sull’interfaccia sociale che tiene insieme una comunità”.
Il discorso di White, che abbraccia anche altre questioni di rilievo, come il crimine, la sicurezza personale, la salute, sembra puntare a scoraggiare un uso “indiscriminato” della rete.
“Possiamo essere collegati l’uno con l’altro attraverso internet, come una catena di preghiera, o entrare in un progetto di studio pur senza incontrarci mai faccia a faccia. Possiamo essere capaci di utilizzare la televisione interattiva ma non così capaci di gestire relazioni umane interattive”.