Terremoti, inondazioni, disastri meteo inaspettati. Il caos monta tra la popolazione , tra le autorità, tra gli esperti e tra i soccorritori. Niente paura: arriveranno gli uomini IBM a risolvere i problemi. Un po’ come il Winston Wolf di Pulp Fiction . Tutto grazie ad una procedura, in corso di brevetto, per controllare l’incontrollabile, gestire l’ingestibile, arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.
Quanto contenuto nelle carte depositate dall’azienda di Armonk presso l’ufficio dei brevetti USA è in realtà un “sistema e metodo per ottimizzare la selezione, la verifica e la distribuzione delle risorse esperte in un momento di caos”. In altre parole, Big Blue sta studiando un sistema informatico in grado di gestire rapidamente le emergenze : se servono esperti di idrogeologia per un’alluvione, vulcanologi per un’eruzione, guardie del corpo per Naomi Campbell , basterà inserire alcune informazioni in un computer. Quest’ultimo unirà questi dati ad altri in suo possesso e fornirà una lista delle possibili persone da contattare e azioni da intraprendere.
La cosa è meno banale di quanto sembri. Se all’utente basterà inserire le sue richieste per veder spuntare automaticamente le risposte, il cervellone di Big Blue provvederà invece a “identificare le skill richieste (…) ottimizzarle in base a vincoli fissati (…) verificare la disponibilità dei profili selezionati (…) ri-ottimizzare quanto già ottimizzato basandosi sui dati fin qui elaborati”.
Sembra facile, ma non lo è. Le decisioni prese sul campo spesso sono dettate dalla fretta, e non sempre le persone giuste sono al posto giusto nel momento giusto. Il sistema di IBM dovrebbe consentire di gestire al meglio situazioni complesse come un attacco terroristico , un evento naturale distruttivo come uno tsunami o un uragano: niente più disorganizzazione dettata dal panico, da eventi che si succedono troppo rapidamente. Solo un freddo elaboratore che suggerisce chi convocare e cosa fare per uscire dall’impasse minimizzando i danni.
Se il brevetto di Big Blue verrà approvato e se l’azienda proseguirà nello sviluppo, questo potrebbe trasformarsi in un altro caso in cui ad un computer viene affidato un compito importante dal quale possono dipendere molte vite . E visto che pur sempre di emergenze si tratta, Techdirt si domanda : “È giusto che un marchio detenga il monopolio su un sistema di computer utilizzati per mettere ordine nel caos?”.
Luca Annunziata