Mi negano persino il telefono normale

Mi negano persino il telefono normale

Questa la situazione paradossale in cui si trova un lettore che ha tentato di liberarsi del contratto ISDN, più costoso di quello tradizionale
Questa la situazione paradossale in cui si trova un lettore che ha tentato di liberarsi del contratto ISDN, più costoso di quello tradizionale


Roma – Gentile redazione di P.I., sono un vostro affezionato lettore e vi seguo ormai da molto, non mi dilunghero’ in complimenti e critiche ma verro’ subito al sodo, cercando di spiegarvi nella maniera più chiara la mia situazione.

Due anni fa mi sono trasferito dalla città alla campagna, appena arrivato ho attivato senza problemi una linea ISDN che ho mantenuto per circa 3 mesi per poi decidere di passare ad una semplice PSTN, essendo l’ISDN superflua ai miei scopi.

Dopo due mesi dalla richiesta di dismissione dell’impianto non era cambiato nulla, nessuna telefonata ne niente, continuavano solo ad arrivare bollette per una linea non utilizzata, bollette che mi sono rifiutato di pagare, dopo numerosi tentativi di chiamare un 187 mai contattabile, o, nelle rare volte in cui riuscivo a contattarlo, che mi dava risposte farfugliate o da cui addirittura mi veniva chiusa la chiamata.

Dopo 2 mesi di bollette non pagate ho ottenuto che l’impianto venisse staccato in quanto ero cliente moroso, quando si tratta di soldi le fanno subito le cose eh!

Deciso a risolvere questa faccenda, era circa Giugno dell’anno scorso, 2001, ho riprovato, per svariati giorni consecutivi a contattare il 187, ottenendo semplicemente un numero di Fax presso cui spedire le ricevute delle bollette non pagate: ormai abbattuto ho pagato le bollette che ammontavano ad una cifra irrisoria, nemmeno 100.000 lire in tutto, ho faxato le ricevute al numero che mi era stato dato e ho provato, essendo ormai non più cliente Telecom Italia a richiedere l’attivazione di una semplice linea analogica, premettendo comunque che la borchia ISDN era ancora in casa mia.

Passano 3 mesi dove mi vengono promessi “controlli tecnici”, “ispezioni di territorio”, “sopralluoghi tecnici” e chi più ne ha più ne metta, risultato? In questi 3 mesi una sola telefonata da un tecnico che voleva sapere dove di preciso abitassi per venire a controllare la zona, controllo che, per quanto ne sappia io, non è mai avvenuto.

Dopo altre attese e dopo altre TRE richieste di attivazione impianto, con centraliniste impacciate e incompetenti, altre scorbutiche e solo una gentile e cortese (che credo sia quella che ha più contributo a sbloccare la mia situazione), ricevo finalmente una raccomandata da Telecom (Marzo 2002) in cui mi viene comunicato che potro’ avere la mia linea telefonica ma al costo di oltre 220 euro, spese di attivazione incluse per via del fatto che è necessario aggiungere un “tratto di linea oltre il perimetro abitato” (cito la raccomandata).

Non descrivo il mio stato d’animo, penso che se avessi avuto un dirigente telecom davanti in quei momenti gli avrei fatto scoprire una nuova soglia di dolore… indeciso se rimandare questa raccomandata a Telecom Italia o da un avvocato decido di mandarla a Telecom, ma, sorpresa delle sorprese, 15 giorni dopo la prima ne ricevo una seconda (la prima non ancora l’avevo rispedita), esattamente identica alla prima ma in cui la data di realizzazione dell’impianto varia da Maggio 2002 (prima raccomandata) a GIUGNO 2002.

Assurdo! La cosa non mi è chiara scusate, io avevo già una linea del telefono, linea del telefono che mi è stata staccata perchè cliente moroso, a mio avviso nel giusto, e ora? Devo pagare oltre 400.000 lire per cosa? Avere una semplicissima linea analogica?

Ma come ci si fa a fidare di un’azienda che spende miliardi in pubblicità per la tanto decantata “Alice” e poi non è in grado di gestire in tempi brevi nemmeno l’attivazione di una linea analogica? Non so che fare, non sono coperto dai fornitori “alternativi”, sono praticamente monopolizzato da Telecom che si diverte a fare il buono e il cattivo tempo con me, che da ormai 2 anni, sono impossibilitato ad avere il telefono a casa.

Ciao e grazie,
Guido Dassori

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Pubblicato il
30 mag 2002
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