Microsoft: eScuola italiana indietro

Microsoft: eScuola italiana indietro

Il rapporto sulla diffusione dei PC nelle scuole e nelle università italiane indica dati positivi in crescita ma ancora un forte ritardo rispetto ad altre realtà europee. La rete, invece, stenta ancora
Il rapporto sulla diffusione dei PC nelle scuole e nelle università italiane indica dati positivi in crescita ma ancora un forte ritardo rispetto ad altre realtà europee. La rete, invece, stenta ancora


Roma – Le scuole e le università italiane hanno fatto importanti progressi ma la diffusione dei personal computer non è ancora capillare e il divario con le più dinamiche realtà europee è ancora ampio: questa la sintesi dei risultati del rapporto commissionato da Microsoft e presentato ieri in presenza del ministro della Pubblica istruzione , Tullio De Mauro.

Dallo studio emerge che in Italia nelle scuole inferiori e superiori sono presenti 337mila computer, ovvero un computer ogni 23 studenti. In media, le scuole private dispongono di 13,7 computer contro i 25,8 delle scuole pubbliche. Una situazione che, secondo Microsoft, testimonia i buoni risultati degli investimenti voluti dal ministero della Pubblica istruzione ma sottolinea anche la distanza dagli standard francesi, danesi o britannici.

Stando al rapporto, realizzato da SIRMI , l’82,5 per cento dei personal computer viene utilizzato per fini didattici mentre il rimanente è utilizzato per esigenze amministrative. Altri dati di interesse sono la diffusione di aule e laboratori di informatica nelle scuole pubbliche inferiori (77,3 per cento) e superiori (98,6 per cento). Indietro invece le private che in questo campo segnano il passo: solo il 68,3 per cento delle scuole private inferiori dispone di un laboratori informatico (70,4 per cento nelle scuole private superiori).

Nel mondo universitario e della ricerca, invece, sarebbero 93mila i computer installati con una media di 8 aule dedicate nei principali atenei e 1,5 aule nelle divisioni dipartimentali.

Continua a crescere, ma in modo inferiore ad altri paesi europei, la diffusione della rete, in particolare del numero di computer che nelle scuole e nelle università è “agganciato” ad internet. Il 61,2 per cento delle scuole inferiori pubbliche (45,8 per cento quelle private) dispone della connessione contro il 93,1 per cento delle scuole superiori pubbliche e il 63,2 per cento di quelel superiori private. La quasi totalità di università e istituti di ricerca ha un accesso alla rete.

Va detto che soltanto l’11,9 per cento delle scuole inferiori ha messo in piedi un proprio sito che solo in rari casi va oltre il carattere puramente informativo. La gestione delle attività scolastiche, l’aspetto burocratico e le procedure dei rapporti con gli istituti sono argomenti ancora pressocché estranei ai siti scolastici.

Il rapporto ha preso in esame anche le caratteristiche dell’hardware utilizzato dagli istituti. Ed è emerso che la maggioranza dei computer sfruttati è animato da un processore Intel Pentium e da RAM compresa tra i 16 e i 64 megabyte. Negli istituti, inoltre, si registra una propensione all’aggiornamento delle macchine che vengono utilizzate in prevalenza per applicazioni office, per la realizzazione di ipertesti, di prodotti multimediali, per l’uso di software per internet.

SIRMI ha condotto le proprie rilevazioni su un campione di 2.050 enti pubblici e privati, campione rappresentativo di 17.045 istituti.

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Pubblicato il
13 giu 2000
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