Millipede, l'iperdensità dell'hard disk

Millipede, l'iperdensità dell'hard disk

I soliti laboratori IBM annunciano che in pochi anni si potrà contare su microscopici dischi in grado di contenere quantità impressionanti di dati. Grazie al millepiedi
I soliti laboratori IBM annunciano che in pochi anni si potrà contare su microscopici dischi in grado di contenere quantità impressionanti di dati. Grazie al millepiedi


Web (internet) – Se non tirassero fuori sempre cose piuttosto interessanti sarebbero noiosi: ancora una volta i laboratori IBM fanno sapere di essere sulla via di sviluppo di una tecnologia “rivoluzionaria”. Si tratta di “Millipede”, sistema capace di portare alla creazione di hard disk microscopici e “potentissimi”.

Sviluppato dai Laboratori di Zurigo , Millipede è una tecnologia meccanica che sfrutta una serie di “braccia di sensori” per leggere il percorso dei rilievi su microscopiche superfici di plastica. Sebbene si tratti di un sistema il cui sviluppo è definito “allo stadio embrionale”, le potenzialità sono quelle di superare di dieci volte la densità degli hard disk più evoluti oggi ancora non prodotti, e di cento volte quelli che sono già in circolazione.

Stando agli scienziati, il potenziale della tecnologia va oltre gli obiettivi prefissati in questi mesi, perché potrebbe essere portata a livello molecolare e atomico, dove le sue capacità potrebbero toccare quote oggi difficilmente prevedibili.

Un prototipo del sistema, dalle dimensioni di meno di tre millimetri, archivia fino a 1 gigabyte di informazione. E i dati possono essere scritti e cancellati riscaldando la base di polimero. Va detto che l’arrivo sul mercato di queste tecnologie potrebbe richiedere diversi anni ma i ricercatori IBM la vedono come un sicuro rimpiazzo per le tecnologie magnetiche che, secondo loro, sono destinate ad “incagliarsi” sulla strada della miniaturizzazione.

Secondo il boss dei ricercatori di Zurigo, inoltre, entro cinque o dieci anni in uno spazio grande come una monetina potranno entrare centinaia di gigabyte di dati.

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Pubblicato il
11 feb 2000
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