Mitragliate di SMS sui cellulari rubati

Mitragliate di SMS sui cellulari rubati

Grazie all'IMEI la polizia di Amsterdam riesce a conoscere i nuovi numeri utilizzati sui telefonini rubati e ogni tre minuti invia in automatico gli SMS che denunciano il furto dell'apparecchio. Ma può davvero funzionare?
Grazie all'IMEI la polizia di Amsterdam riesce a conoscere i nuovi numeri utilizzati sui telefonini rubati e ogni tre minuti invia in automatico gli SMS che denunciano il furto dell'apparecchio. Ma può davvero funzionare?


Amsterdam – Le chiamano bombe ma sono in realtà delle mitragliate che vengono sparate via SMS sui cellulari rubati. L’idea è della polizia di Amsterdam che intende porre un argine al crescente fenomeno dei furti di apparecchi di telefonia mobile.

Dopo aver rintracciato i numeri delle nuove SIM che i ladri o chi ha riacquistato il cellulare utilizzano sull’apparecchio rubato, le forze dell’ordine con un sistema automatico iniziano ad inviare SMS su quel numero ogni tre minuti. SMS il cui contenuto è del tutto esplicito: “Questo cellulare è stato rubato, la sua vendita e il suo acquisto sono un crimine. La polizia”.

Per mitragliare i cellulari rubati, la polizia di Amsterdam utilizza un sistema informativo “personalizzato”, che offre anche ad altre forze di polizia interessate a sfruttarlo. La speranza è che questo meccanismo scoraggi i malfattori dal sottrarre un telefono. Basterà? C’è chi ne dubita.

Il successo dell’iniziativa, infatti, dipende dalla possibilità di conoscere l’IMEI (International Mobile Equipment Identity), ovvero il numero unico identificativo del cellulare, che il telefonino visualizza digitando *#06#. Si tratta di un numero di 15 cifre: le prime due sono quelle del paese dell’utente, la settima e l’ottava riguardano il produttore e le ultime sono il numero seriale dell’apparecchio; l’ultima è considerata “numero aggiuntivo”.

La polizia, sfruttando quel numero, afferma di essere in grado di risalire alla SIM che sta utilizzando quell’apparecchio e dunque al numero di telefono associato al telefonino. Da qui la possibilità di inviare quei messaggi.

Il problema nasce nel momento in cui chi ha subito il furto non conosce l’IMEI del proprio cellulare, un numero che di rado viene registrato dagli utenti e che naturalmente la legge non obbliga a conservare. Proprio per questo la polizia consegnerà agli abitanti, sui mezzi pubblici, nelle scuole, dei volantini illustrativi. E allo scopo di sensibilizzare tutti sul furto di cellulari, sta per essere incisa persino una canzone rap “GSM prevention song”.

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Pubblicato il 30 mar 2001
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