Stoccolma (Svezia) – I monitor tornano al centro del mirino e questa volta non per l’emissione di radiazioni, oggi per fortuna arrivate a livelli di tolleranza, ma per l’utilizzo di una sostanza chimica che causerebbe allergie o altri malanni.
Da uno studio effettuato dall’università di Stoccolma e dal titolo “Environmental Science & Technology”, è infatti emerso che più della metà dei monitor testati, ossia 10 delle 18 marche prese in esame, adotterebbero un tipo di plastica contenente Trifenile fosfato, una sostanza utilizzata come ritardante di fiamma.
I ricercatori svedesi hanno scoperto che questo tipo di plastiche, all’innalzarsi delle normali temperatura d’esercizio dei monitor, rilascerebbero composti in grado di scatenare in alcuni individui reazioni allergiche come raffreddori o forti mal di testa. Per il momento non si conosce il livello di tossicità di questa sostanza né tutti gli eventuali effetti sull’organismo.
Fortunatamente sembra che i case ed i componenti interni dei PC siano esenti da questi problemi, sebbene, come spiegato dal capo ricerca Conny Ostman, “c’è una grande varietà di materiali utilizzati nei prodotti dell’elettronica che possono generare fenomeni allergici o risultare tossici”.
Il consiglio che arriva in queste ore: areare il più possibile i locali in cui si lavora o si passa più tempo al PC, soprattutto in presenza di monitor nuovi.