Mozilla Codemoji, per illustrare la crittografia

Mozilla Codemoji, per illustrare la crittografia

La Fondazione sttaunitense prova a spiegare il funzionamento della crittografia utilizzando le emoji al posto dei paroloni e dei tecnicismi
La Fondazione sttaunitense prova a spiegare il funzionamento della crittografia utilizzando le emoji al posto dei paroloni e dei tecnicismi

Parlare di crittografia non è sempre facile: l’argomento è indubbiamente complesso, e spesso chi la utilizza lo fa in modo totalmente inconsapevole, come, ad esempio, chi scambia messaggi tramite WhatsApp, che utilizza la crittografia per cifrare i messaggi scambiati tra gli utenti così che siano impossibili da intercettare. Mozilla , però vuole fare un passo avanti e diffondere non solo l’utilizzo, ma la consapevolezza stessa della crittografia, e vuole farlo tramite un servizio Web appena lanciato chiamato Codemoji , grazie al quale il funzionamento della crittografia viene spiegato utilizzando le emoji.

Codemoji cripta i testi utilizzando le emoji

Il servizio è realizzato dall’agenzia creativa e di design italiana TODO con sede a Torino, e funziona in maniera davvero semplice: l’utente digita il testo, poi sceglie una delle innumerevoli emoji tra quelle disponibili, per condividere poi il messaggio con gli amici utilizzando Facebook, Twitter o l’email. Ovviamente, occorre dare alle persone con le quali si condivide il messaggio qualche indicazione sull’emoji utilizzato per la cifratura.

Sostanzialmente, Codemoji mostra come funziona la cosiddetta Crittografia simmetrica , che utilizza una sola chiave sia per la fase di crittazione che per quella di decrittazione. Trattandosi di un prodotto pensato per un utilizzo didattico, Mozilla ne sconsiglia l’utilizzo per cifrare dati sensibili.

A proposito di Codemoji, Mark Surman, Executive Director di Mozilla, ha affermato: “se sempre più persone comprendono la crittografia, il modo in cui funziona e il motivo per cui è così importante, sempre più persone possono sostenere la crittografia quando c’è n’è realmente bisogno”. Secondo Surman, la crittografia è parte integrante della vita di tutti i giorni, e sarebbe un notevole danno se venisse in qualsiasi modo indebolita.

Fiore Perrone

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Pubblicato il 1 lug 2016
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