MP3, dieci anni da mattatore

MP3, dieci anni da mattatore

Il formato digitale che ha trasformato la diffusione della musica ha compiuto dieci anni. Nonostante le numerose alternative, l'MP3 mantiene intatta la sua popolarità
Il formato digitale che ha trasformato la diffusione della musica ha compiuto dieci anni. Nonostante le numerose alternative, l'MP3 mantiene intatta la sua popolarità


Roma – Dieci anni fa vedeva la luce MPEG Audio Layer-3, meglio noto come MP3, il formato di compressione audio che in tutti questi anni ha contribuito enormemente allo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi ambienti digitali nonché alla diffusione della musica su quella Internet di cui ha in un certo senso seguito la crescente popolarità.

Data universalmente riconosciuta per la nascita di questo formato è il 14 luglio del 1995, giorno nel quale gli scienziati della divisione dei circuiti integrati del Fraunhofer Institut tedesco diedero l’annuncio che la nuova tecnologia di compressione era pronta e denominata con il suffisso.mp3.

In realtà lo sviluppo di MPEG Audio Layer-3 viene da più lontano, e precisamente dal 1987, quando i ricercatori del Fraunhofer hanno iniziato a lavorare in cooperazione con l’Università di Erlangen per mettere a punto un algoritmo capace di dar vita ad un sistema di coding basato sulla percezione del suono.

“Utilizzando il coding audio MPEG – spiegano i ricercatori – si possono comprimere di 12 volte i dati del suono di un CD senza perdita di qualità. Ma anche a fattori di 24 o persino di più ancora si mantiene una qualità audio significativamente migliore di quanto si ottiene semplicemente riducendo la frequenza di campionamento o la risoluzione dei campioni”. “Sostanzialmente – aggiungono – questo si realizza con tecniche di coding percettivo che si occupano della percezione delle onde sonore da parte dell’orecchio umano”.

Il dato tecnico è essenziale per comprendere come e perché l’MP3 in questi anni sia divenuto senza alcun dubbio sinonimo di audio, e soprattutto di musica, in rete. Non solo, il facile accesso al formato da parte di sviluppatori e softwarehouse ha consentito anche la realizzazione negli anni di una mole di programmi e ambienti software capaci di creare, gestire e riprodurre MP3, donando a questo formato una popolarità senza precedenti. Per questo l’MP3 è stato anche il mattatore dei sistemi di file sharing, quegli stessi che da anni le grandi società dei contenuti cercano di ostacolare perché proprio attraverso formati agili ed efficaci come questo gli utenti di tutto il Mondo hanno condiviso e continuano a condividere una quantità impressionante di materiali protetti da diritto d’autore.

Oggi l’MP3 è circondato dai “concorrenti”, dai formati proprietari di Apple o di Microsoft, ad esempio, o da quelli open source, da Ogg Vorbis in giù, eppure la sua popolarità non ne esce scalfita.

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Pubblicato il
15 lug 2005
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