Web – Nella sua indagine sulla distribuzione di musica sulla Rete e sulle violazioni al diritto d’autore, l’Ufficio statunitense del copyright dovrebbe tenere presente il servizio my.mp3.com del sito Mp3.com. Questo almeno sperano i responsabili del sito, i quali hanno trasmesso una documentazione specifica all’Ufficio per assicurarsi che il nuovo servizio venga preso in considerazione. In ballo c’è molto, forse moltissimo.
Mp3.com spinge affinché venga riconosciuto come legale utilizzo della musica protetta da diritto d’autore la sua distribuzione attraverso “collezioni digitali”, ovvero di consentire a chi compra un disco di ascoltarne i contenuti direttamente dal supporto tradizionale o anche dalla Rete, attraverso servizi come my.mp3.com.
La seconda cosa che Mp3.com chiede all’Ufficio del copyright è di determinare un parametro con cui calcolare l’ammontare delle royalty che devono essere pagate alle case discografiche per questo servizio ed eventualmente se queste, invece, non debbano essere pagate affatto in quanto già remunerate dall’acquirente del disco.
L’Ufficio del copyright lavorerà per i prossimi mesi anche su questi fronti e dalle sue decisioni dipenderà, in buona misura, non solo il futuro di Mp3.com ma anche quello della distribuzione della musica online nei canali gestiti e controllati dalla grande industria del settore.