MySpace distrugge un profilo... terroristico

MySpace distrugge un profilo... terroristico

Su richiesta del Pentagono, scosso da uno scandalo web a metà tra violenze, oscenità e montatura, il social network opta per la cancellazione tout court
Su richiesta del Pentagono, scosso da uno scandalo web a metà tra violenze, oscenità e montatura, il social network opta per la cancellazione tout court

Los Angeles – Tira aria di frettolosi insabbiamenti e imbarazzanti contromisure mediatiche al Pentagono per coprire quella che si configura come una vera e propria follia elettronica a mezzo MySpace ai danni dell’immagine dell’esercito e della reputazione della commentatrice Laura Schlessinger . Protagonista il figlio, militare, della popolare ospite del talk show radiofonico Dr. Laura, tale Deryk Schlessinger, che aveva la propria pagina di MySpace riempita con ogni genere di contenuti violenti e inneggianti all’odio razziale . “Sono stati i terroristi”, dicono ora i militari, e il profilo è sparito dal portale.

La pagina, come segnala Boing Boing , era disponibile per la consultazione pubblica fino a questo venerdì: in essa vi si potevano scorgere cose come vignette raffiguranti scene di stupro, omicidio, tortura e molestie a danno di minori. E ancora l’immagine di un prigioniero legato e bendato, dal titolo “Il mio piccolo dolce Habib”, descrizioni sull’utilizzo di droghe e un blog ripieno di oscenità ed epiteti inneggianti all’odio razziale.

Decisamente troppo per il ventunenne soldato, figlio di una voce dell’America puritana , che è solita fare critica serrata dei costumi moderni e dare consigli di tipo medico e morale nei suoi talk show alla radio. Tanto che è stato necessario usare le forbici su MySpace, e imbastire una grancassa pubblica che sta ripetendo in questi giorni la storia secondo cui quella famosa pagina è in realtà un falso.

Una trappola, orchestrata ai danni della reputazione della famiglia Schlessinger e dell’esercito tutto: Robert Tallman, portavoce delle forze armate statunitensi, parla esplicitamente della compromissione del profilo ad opera dei terroristi . “I nostri nemici sono adattabili, tecnologicamente sofisticati, e capiscono in pieno l’importanza del campo di battaglia dell’informazione” sostiene Tallman.

Propaganda insomma, costruita allo scopo di infangare la virtuosa condotta di un soldato americano usando gli spazi personali di MySpace. E mentre con una mano cancella una pagina oscena, con l’altra News Corp. consegna i nomi dei “predatori” a mezzo Internet a procuratori di 8 stati americani. Una questione calda, visto che MySpace si era inizialmente opposta a fornire i nomi adducendo le necessità imposte dalla legge federale Electronic Communications Privacy Act . Ora le amministrazioni locali di giustizia dei singoli stati coinvolti potranno avere un quadro di chi, tra i pedofili già schedati dal pubblico registro, si è convertito alla via telematica per perpetrare azioni illecite sfruttando MySpace. La speranza, evidentemente, è che i dati forniti ai procuratori siano esatti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 23 mag 2007
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