Washington (USA) – Le idee sono decisamente il carburante dello sviluppo tecnologico, soprattutto per la ricerca avanzata della NASA . Per questo motivo “NASA Institute for Advanced Concepts” ( NIAC ) ha indetto una sorta di “concorso” che va a caccia di intuizioni geniali da applicare alla tecnologia spaziale.
Dal 13 febbraio l’agenzia statunitense sarà pronta a ricevere proposte che possano aiutare lo sviluppo di nuove architetture e sistemi. “Il nostro team di esperti recensirà le proposte. I progetti vincenti, come abbiamo riscontrato nel tempo, non mancano di immaginazione ma dispongono sempre di solidi basi tecniche”, ha dichiarato il dottor Robert Cassanova, direttore del NIAC e membro della Universities Space Research Association .
I progetti che hanno vinto in passato hanno riguardato aspetti tecnologici di ogni genere: sistemi di propulsione basati su fasci magnetizzati di gas elettrificati per il trasporto interplanetario, scudi a radiazione per basi lunari etc.
L’istituto, normalmente, premia i progetti più interessanti con finanziamenti di diverse entità. Nella “Fase 1” avviene la prima scrematura con valutazioni che considerano i costi, le performance, i tempi di sviluppo e le tecnologia da utilizzare. I progetti vincenti ricevono 75 mila dollari da impiegare in sei mesi di approfondimento, fondamentali per validare gli assunti, le possibilità di realizzazione e gli eventuali problemi di implementazione. Al termine del tempo stabilito vengono analizzati i risultati e i progetti più promettenti passano di diritto alla “Fase 2”. Un momento di ricerca ancora più serrato che può durare fino a due anni. In questo caso il sostegno economico può arrivare fino ad un massimo di 400 mila dollari.
I progetti selezionati per la “Fase 1” saranno annunciati tra aprile e maggio 2006. Ogni anno, di solito, vengono premiate una decina di proposte. Il bando della NIAC è dettagliato e non lascia spazio all’improvvisazione.
In contemporanea con la presentazione dell’iniziativa della NASA, sollevano attenzione le dichiarazioni di alcuni deputati statunitensi secondo i quali i finanziamenti per l’ente spaziale sembrerebbero a rischio: i tagli promessi dal Office of Management and Budget della Casa Bianca potrebbero obbligare la NASA a mettere in pensione lo Shuttle Atlantis e abbassare il numero delle missioni programmate da 19 a 8, forse 11. Far volare gli Shuttle per 19 missioni, prima del ritiro fissato per il 2010, costerebbe circa 22 miliardi di dollari , in pratica dai tre ai sei miliardi in più rispetto al budget. NASA, prima di preoccuparsi delle “visioni” di sviluppo, forse, sarà costretta ad affidarsi a soluzioni di “finanza creativa”.
Dario d’Elia