Nel Michigan le auto sono più intelligenti

Nel Michigan le auto sono più intelligenti

Un progetto pilota per testare l'impiego delle tecnologie di sensori comunemente usate sui cellulari per connettere gli autoveicoli. Il guadagno dovrebbe esserci sia in termini di sicurezza che di maggior rispetto per l'ambiente
Un progetto pilota per testare l'impiego delle tecnologie di sensori comunemente usate sui cellulari per connettere gli autoveicoli. Il guadagno dovrebbe esserci sia in termini di sicurezza che di maggior rispetto per l'ambiente

Nato da una joint venture fra il Department of Transportation e il Transportation Research Institute dell’University of Michigan (UMTRI), un progetto pilota della durata di un anno intende testare sul campo tecnologie di sensori innovative in grado di rendere più “intelligenti” le auto e più facile (e sicura) la vita ai cittadini.

Il progetto costa 14,9 milioni di dollari, e prevede l’installazione di diverse tecnologie di sensori su 2.800 veicoli comprendenti automobili, autocarri e autobus: su 300 mezzi sono stati installati sensori bidirezionali per la raccolta e la comunicazione di velocità, accelerazione e posizione, mentre la maggioranza dei mezzi avrà a bordo dispositivi di sola trasmissione.

Le comunicazioni tra automezzi e infrastruttura distribuita avvengono decine di volte al secondo tramite tecnologia wireless dedicated short-range communications (DSRC), più indicata del tradizionale WiFi per le trasmissioni a bassa latenza su mezzi che si muovono ad alta velocità.


L’idea è di adattare le tecnologie di comunicazione distribuita già impiegate sugli smartphone su automobili e veicoli circolanti su strada, permettendo la gestione intelligente di congestioni temporanee (magari con suggerimenti per percorsi alternativi) ed evitando i motivi più comuni di incidente.

Qualora l’esperimento avesse successo, le autorità federali statunitensi potrebbero istituire nuove regolamentazioni per obbligare i colossi dell’automotive a installare i sensori su tutte la auto di prossima produzione.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
23 ago 2012
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