Nella UE l'opt-out va difeso?

Nella UE l'opt-out va difeso?

In una nota l'Associazione italiana per il marketing interattivo riprende gli eventi europei e rilancia: non scartiamo l'opt-out
In una nota l'Associazione italiana per il marketing interattivo riprende gli eventi europei e rilancia: non scartiamo l'opt-out


Roma – L’Associazione italiana per il marketing interattivo ha rilasciato ieri un comunicato di commento a quanto avvenuto all’Europarlamento in materia di opt-in e opt-out, con il successivo rinvio di cui ha parlato anche Punto Informatico.

Secondo l’ AIDiM la strada da seguire va nell’integrazione di “meccanismi di opt-out, liste di cancellazione, autodisciplina e regole sanzionatorie pesanti”, soluzioni peraltro che hanno incontrato l’interesse e l’appoggio di un discreto numero di europarlamentari.

La posizione è condivisa anche da FEDMA , Federazione europea del marketing diretto. Secondo Axel Tandberg, dirigente della federazione “è essenziale distinguere tra le azioni di serio direct marketing e lo spamming illegale. Non possiamo accettare che l’opt-in sia considerata l’unica soluzione per eliminare lo spamming”.

AIDiM e FEDMA, annuncia il comunicato rilasciato ieri, “continueranno a lavorare per fare in modo che l’orientamento già manifestato dalla maggioranza del Parlamento venga confermato nella prossima votazione plenaria prevista tra circa due mesi”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
11 set 2001
Link copiato negli appunti