L’intelligenza artificiale è ormai integrata in molte attività lavorative. Chatbot e agenti AI vengono utilizzati per svolgere diversi compiti aziendali. Possono però commettere errori più o meno gravi. Le compagnie assicurative statunitensi hanno chiesto alle autorità di poter escludere la copertura dalle polizze per evitare richieste di risarcimento miliardarie.
Spese a carico delle aziende che sbagliano
L’uso crescente dell’intelligenza artificiale generativa ha già causato numerosi procedimenti legali (per non parlare degli avvocati che usano i chatbot per scrivere documenti pieni di citazioni fasulle). Il principale problema sono le allucinazioni, ovvero risposte completamente sbagliate che possono comportare denunce e successivi risarcimenti.
AIG, Great American e WR Berkley sono alcune delle compagnie assicurative che hanno recentemente chiesto alle autorità di regolamentazione statunitensi il permesso di offrire polizze senza copertura per i tool di intelligenza artificiale, tra cui chatbot e agenti AI.
In pratica, se viene chiesto un risarcimento danni per errori causati dalle funzionalità AI presenti nei prodotti delle aziende, queste ultime devono pagare di tasca loro, senza utilizzare la copertura assicurativa. AIG ha confermato la richiesta alle autorità, ma al momento non prevede di implementare modifiche alle polizze.
Mosaic, una compagnia assicurativa dei Lloyd’s di Londra che offre coperture per alcuni software basati sull’intelligenza artificiale, non accetta rischi derivanti da modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT. Gli output dei modelli AI sono troppo imprevedibili per essere assicurati.
Uno dei casi più eclatanti riguarda AI Overview. Wolf River Electric ha denunciato Google per diffamazione chiedendo un risarcimento di 110 milioni di dollari in quanto la sua funzionalità AI aveva scritto che l’azienda era stata citata in giudizio dal procuratore del Minnesota.
Un tribunale ha invece ordinato ad Air Canada di onorare lo sconto proposto ad un passeggero dal suo chatbot. Un dirigente di Aon ha dichiarato che una compagnia assicurativa può pagare fino a 500 milioni di dollari come risarcimento per gli errori di un chatbot. Ma se un agente AI commette 10.000 errori è impossibile pagare risarcimenti multimiliardari.