Mountain View (USA) – Lo scorso maggio, a ridosso del rilascio di una criticatissima versione 6.0 del suo browser, Netscape – oggi parte integrante del colosso AOL Time Warner – sembrava sul punto di abbandonare lo sviluppo del suo noto software per dedicarsi a progetti ben più redditizi.
Oggi Netscape/AOL pare tuttavia intenzionata, e lo ha dimostrato con il recente rilascio della versione 6.2, a tenere in vita il suo browser basato sul motore open source Mozilla. Netscape/AOL sembra però altrettanto decisa a non concedere l’eutanasia alla sua vecchia gloria, Netscape 4, di cui ha appena rilasciato la nuova versione 4.79.
Le principali novità di netscape 4.79 riguardano la correzione di diversi bug, l’incremento delle prestazioni, l’eliminazione di alcuni problemi di incompatibilità con le pagine Web ed il supporto migliorato alle macchine dual-processor. La lista completa delle novità introdotte in questa nuova versione è consultabile qui .
Netscape 4 sembra rappresentare ancora un prodotto importante per AOL, un browser a cui è rimasto fedele quello “zoccolo duro” di utenti che preferisce Netscape a Internet Explorer ma che rifiuta le novità introdotte dalla versione 6: un prodotto che, soprattutto all’inizio, si presentava meno stabile e prestante rispetto alla versione 4.
Nonostante questo, molti utenti di Netscape 6.x sostengono oggi che l’unica ragione per utilizzare ancora la versione 4 del browser può essere legata al minor consumo di memoria di quest’ultimo, alla sua disponibilità su di un numero maggiore di piattaforme ed al suo supporto verso alcune tecnologie utilizzate in azienda, come LDAP, che Netscape 6.x ancora non offre.
Netscape 4.x sembra infatti ancora utilizzato presso una non trascurabile fascia di utenti business, clienti che di certo AOL non desidera perdere per strada.
Secondo diversi analisti, questa sorta di “forking” di Netscape si traduce senza dubbio in un notevole sforzo di sviluppo da parte di un’azienda posseduta da un colosso, AOL, che a sua volta produce un proprio browser distribuito in bundle con i propri abbonamenti. Tutto questo non agevola neppure il lavoro dei webmaster che, per garantire la massima visibilità ai propri siti, devono sviluppare pagine Web compatibili con tutti i maggiori browser in circolazione.