Netstrike sì, ma con cautela

Netstrike sì, ma con cautela

L'azione telematica di ieri contro giustizia.it permette di riflettere sul corteo telematico. Che si rischia di usare a sproposito. L'opinione di un lettore
L'azione telematica di ieri contro giustizia.it permette di riflettere sul corteo telematico. Che si rischia di usare a sproposito. L'opinione di un lettore


Roma – Salve. Come presumo molti altri, nei giorni scorsi ho ricevuto una mail a proposito di un’iniziativa riguardante la proposta di protesta telematica tramite netstrike sul sito www.giustizia.it. Al di là del fatto che condivida i motivi per cui è stato proposto questo “sciopero”, ci sono due punti che vorrei far notare.

1. Come segnalato anche in un articolo al proposito proprio sul sito di giustizia.it questa potrebbe essere una mossa non felice al riguardo, anche se è vero che lo scopo di uno sciopero è proprio quello di “farsi sentire” anche privando i cittadini di un servizio (si vedano gli scioperi dei trasporti nelle scorse settimane).

2. Punto fondamentale. Oggi càpito a casa proprio nella fascia oraria del netstrike, le 15. Provo a guardare il sito e vedo che funziona correttamente senza rallentamenti: utilizzando una linea adsl a 256kB/s carico il sito ad una velocità normale, 10-15 kb/s.
Giusto per pigrizia approfitto di una funzionalità del mio browser tramite la quale posso impostare un intervallo di tempo di aggiornamento della pagina. Dopo un po’ noto che la pagina continua a caricarsi senza *alcun* rallentamento, anche alle 16.
Grazie ad un mio amico ho forse scoperto perchè. Non sono a conoscenza della diffusione di questo netstrike, ma anche volendo dubito che sarebbe servito a qualcosa; facendo un semplice ping su giustizia.it infatti si scopre qualcosa di interessante: Esecuzione di Ping a268.g.akamai.net.

Come saprete i server Akamai sono tra i più grossi/potenti/veloci del mondo, ospitano i siti Microsoft, i siti Apple, siti che hanno decisamente molte più richieste del nostro sito dedicato al Ministero della Giustizia.

Ora, mi sembra chiaro che questa manifestazione (già di una tipologia caratterizzata da un difficile ascolto/seguito in genere) abbia fatto solo un buco nell’acqua… Non sarebbe stato meglio fare qualcosa di più utile nel frattempo? Ritengo che fare sit-in o altro genere di manifestazione “fisica” di fronte ad un tribunale o parlamento sarebbe stato più ascoltato, come gesto…

Cordiali saluti,
Maurizio Berti

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Pubblicato il
21 feb 2002
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