Roma – Nell’euforia da banda larga, sembra che tutto ciò che si anima su web debba essere in mpeg o in real video.
A recuperare la sottile bellezza delle gif animate, usate per piccoli intarsi in loop, c’é Akinori Osishi, artista di Kyoto (Giappone), che rispolverando una tradizione tutta orientale di opere realizzate con dettagli minuscoli, sequenzializza in loop surreali o di scarna quotidianità in bianco e nero in una finestra di meno di cento pixel di lato.
Tremolanti come una vecchia pellicola e istantanei come uno spot fulmineo le animazioni stupiscono per chiarezza d’idee e pulizia di realizzazione, portando a riflettere sul rapporto fra mezzi di produzione e opere finite.
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A cura di Neural.it, new media art, e-music, hacktivism .