Niente e-giochini mangiasoldi per bimbi

Niente e-giochini mangiasoldi per bimbi

Lo impongono le autorità finlandesi, contro il dilagare di giochi interattivi che stimolano i più piccoli e fanno salire le bollette delle famiglie
Lo impongono le autorità finlandesi, contro il dilagare di giochi interattivi che stimolano i più piccoli e fanno salire le bollette delle famiglie


Roma – A tutto c’è un limite e questo limite quando si viene a show e giochi televisivi interattivi è stato superato, a danno dei minori e delle loro famiglie. L’allarme arriva dall’ente di controllo delle TLC finlandesi, che si è scagliato contro certi usi dei servizi di telefonia mobile in uno dei paesi dove maggiore in assoluto è la penetrazione dei cellulari, anche tra i più giovani.

L’Autorità TLC locale ha trasmesso ai produttori di programmi televisivi per bambini una dura lettera con tutte le proprie perplessità su quei giochi inseriti nella programmazione che spingono i più piccoli ad utilizzare i propri telefonini, gonfiando esageratamente le bollette dei genitori.

Fedeli al motto che a controllare i minori devono essere i produttori oltreché le famiglie, l’Authority finlandese ha sottolineato di aver ricevuto negli ultimi mesi numerose richieste di intervento e preoccupate segnalazioni di famiglie colpite dal fenomeno. Spesso le bollette per giocare in una trasmissione televisiva hanno raggiunto cifre da capogiro, in un caso hanno persino superato i 1.200 euro.

In realtà ad indurre i produttori tv a spingere su questo fronte è proprio l’altissima diffusione dei cellulari tra i minori, spesso regalati loro dai genitori, telefonini che vengono utilizzati soprattutto per inviare e ricevere SMS tra coetanei, proprio come accade anche nei giochini televisivi oggetto della reprimenda dell’Autorità.

Ogni SMS inviato alla trasmissione può costare persino 2 euro e, come accade per la stragrande maggioranza di questo genere di spettacoli, la programmazione è concentrata soprattutto nelle ore pomeridiane, quando sono moltissimi i bambini e ragazzi che si trovano a casa da soli, al di fuori della supervisione parentale.

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Pubblicato il 14 ott 2004
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