Roma – E’ legittimo chiedere al proprio operatore di telefonia mobile di non ricevere sul proprio cellulare messaggini promozionali delle attività dell’operatore. Questa una delle conseguenze della decisione del Garante per la privacy che ha dato ragione ad un utente che non era riuscito ad ottenere il “blocco” degli invii promozionali.
Secondo il Garante, la richiesta dell’utente di non ricevere quei messaggi è legittima così come legittimo è stato il riscorso dopo che l’utente non ha ottenuto riscontro alle proprie proteste presso l’operatore, non avendo concesso il proprio consenso alla ricezione degli SMS pubblicitari.
Dopo l’intervento dell’Autorità di garanzia, l’operatore coinvolto, di cui non è stato reso pubblico il nome, ha provveduto ad aggiornare i propri database come richiesto dall’utente e dunque a cessare l’invio dei messaggi pubblicitari.
Il Garante ha riconosciuto la correttezza dell’intervento dell’operatore considerandolo però tardivo, in quanto giunto solo dopo segnalazione dell’Autorità, e ha dunque deciso che il carrier dovrà risarcire 250 euro di spese procedurali all’abbonato.
Va detto che la questione degli SMS promozionali è già ben nota e dibattuta ed un caso del tutto simile a quello di cui parla il Garante era stato citato proprio sulle pagine di Punto Informatico.