Nuove indiscrezioni su Echelon

Nuove indiscrezioni su Echelon

Una intervista di un ex agente canadese alla CBS e un articolo del Sunday Times britannico fanno intravedere la frattura nel "muro di omertà" delle autorità americane
Una intervista di un ex agente canadese alla CBS e un articolo del Sunday Times britannico fanno intravedere la frattura nel "muro di omertà" delle autorità americane


Londra – Desta sensazione la notizia riportata nelle scorse ore dal Sunday Times di Londra secondo cui Echelon, “sistema di spionaggio globale”, avrebbe spiato le comunicazioni del Papa, di Madre Teresa, di Lady D., di organizzazioni come Amnesty International o Greenpeace. Si tratta di indiscrezioni che intaccano la posizione di Washington e Londra che in queste settimane di fuoco, con l’emergere delle prove dell’esistenza di Echelon, hanno sostenuto la legittimità del sistema di spionaggio.

Alle novità sostenute con forza dalla testata britannica, che fu tra le prime ad occuparsi di Echelon, si aggiungono in queste ore le dichiarazioni rese da Mike Frost alla CBS americana. Frost, ex agente dell’intelligence canadese, ha alzato nuova polvere sostenendo che Echelon è stato spesso utilizzato per spiare anche individui del tutto estranei a qualsiasi indagine ufficiale di sicurezza.

Secondo Frost, che sostiene di aver lavorato “per” Echelon, il sistema è effettivamente in grado di intercettare pressoché qualsiasi genere di comunicazione e di identificare le comunicazioni “rilevanti” utilizzando il meccanismo di cui a lungo si è parlato, quello delle “parole chiave”. In questo modo, però, ha affermato Frost, finiscono nelle liste di persone “pericolose” o da “tenere in osservazione” anche individui che hanno semplicemente pronunciato una frase, una parola o una battuta che il sistema “intelligente” rileva come suscettibile di “attenzione”: “quello che mi turba è che non ci sono responsabili e non ci sono garanzie per chi finisce nel mirino”.

Frost ha poi attaccato la tesi della National Security Agency secondo cui Echelon non è mai stato utilizzato per violare la privacy degli americani. Secondo Frost, infatti, i servizi aderenti ad Echelon (USA, Canada, GB, Nuova Zelanda e Australia) potevano chiedere ai “partner” di compiere indagini all’interno del proprio paese.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 feb 2000
Link copiato negli appunti