Nuovi rinvii per i nuovi domini

Nuovi rinvii per i nuovi domini

I suffissi alternativi, come .info, .museum o .news, dovranno attendere. L'ICANN ha cominciato a lavorarci ma non è arrivato a determinare nulla come, invece, ci si attendeva
I suffissi alternativi, come .info, .museum o .news, dovranno attendere. L'ICANN ha cominciato a lavorarci ma non è arrivato a determinare nulla come, invece, ci si attendeva


Il Cairo (Egitto) – L’ultima riunione dell’ ICANN sarà ricordata perché ha dato il via all’elezione diretta via internet di una parte dei suoi membri, senza “filtri”. Non sarà ricordata, invece, come la riunione che ha “liberato” il sistema dei domini internazionali. Si è parlato dei nuovi suffissi di dominio, sono stati attivati comitati di studio ma, dopo mesi e mesi che se ne parla, nulla di concreto è ancora arrivato.

Questo significa che i suffissi di dominio come .news o .museum dovranno attendere ancora e non si sa per quanto tempo. In un momento nel quale “l’affollamento” dei domini è alle stelle e cresce esponenzialmente il valore di certi domini, “rivenduti” da chi li ha registrati, in certi casi, a cifre stratosferiche.

Pare ci sia una bozza di proposta per trovare una strada al varo di una decina di nuovi suffissi ma ancora non se ne parla ufficialmente perché, come ha spiegato il “board chairman” Esther Dyson: “non possiamo essere più specifici perché non sappiamo come andrà avanti tutta la faccenda”. Una battuta che risente del forte interesse dell’industria, timorosa che nuovi suffissi significhino nuove battaglie legali per quella che considerano la difesa di un trademark, ovvero l’assalto “a legge armata” contro chi dispone di domini simili a marchi commerciali registrati.

A quanto pare, comunque, ICANN non ha intenzione di attendere un altro anno per decidere. Entro il 20 aprile il Comitato di studio dovrebbe relazionare sulla questione e a breve l’Organizzazione internazionale per la proprietà intellettuale ( WIPO ) dovrebbe consegnare all’ICANN una lista dei trademark validi globalmente, a conferma che sono gli interessi industriali, ancora una volta, a decidere le direzioni da intraprendere per lo sviluppo di internet.

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Pubblicato il 13 mar 2000
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