Obbligo Fattura Elettronica Forfettari: cosa cambia nel 2024?

Obbligo Fattura Elettronica Forfettari: cosa cambia nel 2024?

Scatta l'obbligo di fattura elettronica per forfettari dal 1° gennaio 2024. Scopri cosa cambia e quali sono le nuove regole da rispettare.
Obbligo Fattura Elettronica Forfettari: cosa cambia nel 2024?
Scatta l'obbligo di fattura elettronica per forfettari dal 1° gennaio 2024. Scopri cosa cambia e quali sono le nuove regole da rispettare.
Michelangelo Ricupati
Pubblicato il 6 gen 2024

Scatta dal 1° gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica per forfettari, una procedura che si estende già a tutti i titolari di partita IVA. Ciò è stato sancito dal Decreto Legge n.36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 30 aprile 2022.

Il Decreto aveva già previsto l’obbligo di fattura elettronica per i forfettari che, nell’anno precedente, avevano ottenuto incassi superiori a 25.000€. Adesso, quindi, la legge è stata estesa anche a tutti gli altri titolari di partita IVA a regime forfettario, che dovranno seguire le giuste procedure per evitare di incorrere in errori e sanzioni.

Dato che l’argomento può essere complesso per chi ha aperto da poco la partita IVA o, comunque, per chi non è abituato all’emissione di fatture elettroniche, in questo articolo vedremo cosa implica l’obbligo di fattura elettronica e cosa cambia nel 2024 per liberi professionisti in Italia. Il regime forfettario, noto per semplificare l’adempimento delle obbligazioni fiscali, si trova ora ad affrontare una sfida digitale di rilevanza significativa. L’obbligo di emettere fatture elettroniche rappresenta un passo in avanti verso la modernizzazione dei processi contabili, portando con sé benefici e sfide.

In questo articolo esploreremo l’evoluzione normativa che ha portato all’obbligo di fatturazione elettronica, analizzando come le imprese in regime forfettario possono adeguarsi a questa nuova realtà digitale. Saranno considerati vantaggi, opportunità e possibili difficoltà, offrendo così una panoramica completa di questo cambiamento che sta coinvolgendo sia le piccole imprese italiane che i liberi professionisti.

 

Fatturazione elettronica: per chi è obbligatoria oggi?

L’obbligo di fatturazione elettronica è scattato il 1° gennaio 2019, anno in cui tutte le operazioni tra privati per la cessione di beni o servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia hanno iniziato ad essere registrate in modo digitale.

In più, nel decreto legislativo numero 217 del 5 agosto 2015, è stato stabilito che gli imprenditori e i liberi professionisti, compresi i titolari di partite IVA in regime forfettario, sarebbero stati inclusi nell’obbligo di fatturazione elettronica a partire dal 1° luglio 2022 se nell’anno precedente hanno percepito incassi per più di 25.000€.

Ciò ha diminuito sicuramente il consumo di fatture cartacee, semplificando anche la gestione fiscale da parte dell’utente e dell’Agenzia delle Entrate.

Ma chi deve emettere fattura elettronica? In sintesi, ad oggi l’obbligo di fatturazione elettronica è previsto per i titolari di partita IVA:

  •  che fanno operazioni con la Pubblica Amministrazione;
  • in regime forfettario che, nel 2021, hanno incassato più di 25.000€, soggetti per cui l’obbligo è scattato il 1° luglio 2022.

Di conseguenza, gli unici soggetti esonerati fino alla fine del 2023 sono stati i titolari di partita IVA in regime forfettario che nel 2021 hanno incassato meno di 25.000€.

Questo ha fatto sì che i soggetti che hanno aperto partita IVA forfettaria nel 2022 si sono ritrovati a poter incassare senza l’obbligo di fattura elettronica sia nel 2022 che nel 2023, in quanto nel 2021 non hanno incassato nulla.

In più, chi ha incassato più di 25.000€ nel 2022, si è potuto considerare comunque esonerato in quanto come vedremo più avanti dal 1° gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica scatta per tutti.

Tra questi rientrano appunto tutti coloro che fino ad oggi erano esonerati, ovvero:

  • soggetti che rientrano nel “regime di vantaggio” stabilito dal Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98, art. 27, commi 1 e 2;
  • titolari di partita IVA in regime forfettario ai sensi della Legge 23 dicembre 2014, n.190, art. 1, commi da 54 a 89;
  • soggetti che nel periodo d’imposta precedente hanno incassato importi inferiori a 65.000€ ai sensi della Legge 16 dicembre 1991, n.398, art.1-2.

Fattura elettronica o cartacea?

La fattura cartacea, fino alla fine del 2023, poteva essere emessa solo da soggetti che nel 2022 avevano fatturato meno di 25.000€, mentre chi aveva superato questa soglia era già obbligato ad emettere fatture elettroniche.

Tuttavia, la fattura cartacea potrà essere ancora emessa dai “piccoli produttori agricoli”, che sono esclusi dall’obbligo secondo l’art.34, comma 6 del Dpr n.633/1972. In più, è in vigore un divieto di fatturazione elettronica per chi eroga prestazioni sanitarie.

La fattura può anche essere creata al computer e inviata in formato PDF, ma non viene registrata elettronicamente all’interno del sistema dell’Agenzia delle Entrate, e va apposta la classica marca da bollo per importi maggiori di 77,47€.

 

I migliori software per fatture elettroniche

Caratteristiche
Prezzo
Caratteristiche:
  • Creazione e caricamento fatture in formato .xml
  • Modifica di fatture in modalità smart e guidata
  • Suggerimenti di compilazione
  • Dashboard per report e grafici performance
Prezzo: da 2€ (+ IVA) al mese
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  • Registrazione F24
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Prezzo: da 1.60€ a 4.16€ (+ IVA) al mese
Caratteristiche:
  • Collegamento col commercialista
  • POS digitale integrato
  • Registra F24
  • Integrazioni per CRM e E-commerce
  • Applicazioni iOS e Android
Prezzo: da 4€ a 39€ (+ IVA) al mese
Caratteristiche:
  • Dialogo diretto con il Commercialista
  • Non necessita installazione per rimanere connessi
  • Monitoraggio con grafici aggiornati
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Prezzo: 8.75€ (+ IVA) al mese

Con l’obbligo di fatturazione elettronica per il forfettario e tutti gli altri tipi di partita IVA, poter contare su un software di fatturazione efficiente e di qualità può fare la differenza nella gestione della propria attività.

Ad oggi, fortunatamente, esistono svariate soluzioni intuitive e disponibili direttamente online, tra cui:

  • Fatture in Cloud;
  • Aruba;
  • Legalinvoice di InfoCert;
  • Tieni il Conto di Zucchetti.

Chiaramente, ognuno di questi strumenti ha le sue funzionalità, costi e servizi specifici, quindi bisogna scegliere in base alle proprie esigenze, al tipo di attività svolta e alla propria possibilità economica.

Generalmente ogni software di fatturazione elettronica per forfettari e partite IVA prevede più piani, che possono andare dal piano base per i piccoli professionisti al piano business per i grandi imprenditori.

 

Fatturazione elettronica per i forfettari: cosa cambia nel 2024

Come già anticipato, dal 1° gennaio 2024 scatta l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, a prescindere dal reddito percepito nell’anno precedente.

Finora avevano potuto emettere fatture non elettroniche soltanto i titolari di partita IVA in regime fiscale agevolato con ricavi e compensi inferiori a 25.000€ nel 2021 o che avevano aperto la partita IVA nel 2022, dato che nel 2021 non hanno registrato alcun incasso.

Da gennaio 2024, invece, l’obbligo scatta per tutti, ma non bisogna pensare che si tratti di una manovra negativa, in quanto come vedremo fra poco la fatturazione elettronica implica diversi vantaggi.

Per chi si chiede cosa cambia nel 2024 con la fattura elettronica, basta sapere che le differenze con la fattura cartacea sono solo 2:

  • la fattura può essere creata solo tramite un dispositivo elettronico;
  • dopo aver creato la fattura, questa va trasmessa al cliente tramite il Sistema di Interscambio (SdI), in modo che vengano verificati i dati fiscali ai fini della registrazione dall’Agenzia delle Entrate.

Decade anche l’utilizzo della marca da bollo fisica, in quanto questa verrà pagata tramite F24 ogni trimestre solare, a seguito del controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quali sono i vantaggi della fattura elettronica per i forfettari?

L’obbligo di fatturazione elettronica per il forfettario desta molti dubbi, soprattutto per coloro che da decenni lavorano come professionisti e hanno sempre fatto affidamento alle fatture cartacee.

Tuttavia, questo sistema consente di ottenere svariati vantaggi, ad esempio:

  • riduzione dei processi amministrativi e dell’inquinamento: avendo tutto all’interno di un software, non bisogna elaborare la fattura, stamparla, inviarla e conservarne una copia fisica, riducendo il consumo di carta e guadagnando tempo prezioso;
  • automatizzazione: accedere a sistemi di compilazione automatica e di gestione dell’attività permette di ottimizzare i vari processi e avere un quadro completo del business accessibile comodamente da PC o Smartphone;
  • conformità fiscale: registrando tutto nel cassetto fiscale in modo abbastanza immediato, è più facile evitare errori nelle dichiarazioni e incorrere in ingenti sanzioni;
  • tracciabilità: le fatture elettroniche possono essere tracciate in modo sicuro ed evitano di perdere dati importanti negli anni, cosa che accade facilmente con le fatture cartacee.

In una fase iniziale di passaggio alla fattura elettronica ci si potrebbe trovare di fronte ad alcune difficoltà. Per esempio, i titolari di partita IVA forfettaria più anziani o chi non ha molta dimestichezza con la tecnologia, potrebbero riscontrare diverse difficoltà nella gestione delle fatture elettroniche. Così potrebbe aumentare anche il margine di errore commessi in fase di compilazione della fattura. Inoltre, ci sono da valutare i costi del software di fatturazione elettronica che variano in base al tipo di piattaforma, alla funzioni incluse, i servizi prestati e altri elementi.

Ovviamente, bisogna tenere conto di tutti i benefici di cui abbiamo parlato sopra, che possono ampiamente coprire gli svantaggi appena citati. Va anche considerato che ad oggi tantissime partite IVA in forfettario sono gestite da giovani imprenditori che vogliono beneficiare di un regime fiscale agevolato.

In più, le fatture elettroniche per il regime forfettario sono semplificate: non includono l’IVA e altri elementi relativi ad altri tipi di attività. Dunque, emettere una fattura di questo tipo risulta estremamente facile anche per i meno esperti.

Le sanzioni previste

Con l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari è di fondamentale importanza rispettare le tempistiche stabilite per l’invio telematico dei documenti.

Secondo quanto definito dall’articolo 21 del Dpr 633/1972, a partire dal 1° ottobre 2022, le fatture elettroniche devono essere trasmesse entro 12 giorni dalla loro creazione. Oltre questo termine, vengono applicate sanzioni che variano dal 5% al 10% degli incassi non documentati.

Va sottolineato inoltre che, nel caso in cui la fattura non sia rilevante ai fini della determinazione del reddito, si applica una sanzione amministrativa come previsto dall’articolo 6, comma 2, del Dlgs 471/1997, che oscilla tra i 250€ e i 2.000€. Il metodo migliore è sicuramente quello di impostare un reminder in modo da non superare le scadenze e rimanere in regola col fisco.

In alternativa, tantissimi software di fatturazione elettronica hanno delle apposite funzioni che ricordano all’utente di inviare la fattura entro i termini previsti.

Conclusioni

Come abbiamo visto l’obbligo di fatturazione elettronica prevede alcuni elementi importanti da tenere in considerazione, soprattutto per i forfettari in quanto nuovi soggetti obbligati ad emettere documenti di questo tipo.

Tuttavia, possiamo dire che i cambiamenti non sono molti: basta scegliere un software di fatturazione efficiente e ricordarsi di trasmettere la fattura elettronica entro 12 giorni dall’emissione.

Se non si vuole optare per un software a pagamento, può essere utile sapere che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei software gratuiti attraverso i propri portali. Ciononostante, la scelta di un software completo può aiutare a gestire in modo ancora più efficiente la propria attività.

Domande frequenti sull'obbligo di fattura elettronica nel 2024

Chi è esonerato dalla fatturazione elettronica nel 2024?

Nessuno. A partire dal 1° gennaio 2024 tutti i possessori di partita IVA, compresi quelli in regime forfettario, saranno inclusi nell’obbligo di fatturazione elettronica.

Cosa succede se un forfettario non emette fattura elettronica?

La sanzione amministrativa prevista per mancata emissione di fattura elettronica è pari al 5% o 10% dell’importo non registrato.

Quanto tempo si ha per fare la fattura elettronica dopo il pagamento?

La fattura elettronica va emessa entro 12 giorni dalla ricezione del pagamento o dall’erogazione di un servizio onde evitare le sanzioni di cui sopra.

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