Open Source, SuSE al Senato italiano

Open Source, SuSE al Senato italiano

Uno dei maggiori player del mondo Linux risponde a modo suo alla memoria che Microsoft ha inviato al Senato italiano pubblicata da Punto Informatico. SuSE trasmette a PI il testo che ha già depositato al Senato
Uno dei maggiori player del mondo Linux risponde a modo suo alla memoria che Microsoft ha inviato al Senato italiano pubblicata da Punto Informatico. SuSE trasmette a PI il testo che ha già depositato al Senato


Roma – Dopo la rivelazione da parte di Punto Informatico dei contenuti di una memoria Microsoft consegnata al Senato italiano nella quale viene puntualizzata la visione dell’azienda di Redmond sull’open source, il dibattito sul futuro tecnologico del paese è ora inevitabilmente al centro delle attenzioni di tutti i soggetti interessati. Nelle scorse ore SuSE, uno dei più importanti player del mondo Linux, ha presentato al Senato la propria “versione dei fatti”.

Ecco la memoria di SuSE che l’azienda ha trasmesso ieri a Punto Informatico.

“Egregio Presidente Asciutti, Gentili Senatori.

Con il presente documento la SuSE Linux vuole comunicare la Sua posizione e le Sue riflessioni sulla tematica open source-free software applicata all’informatica in uso nella Pubblica Amministrazione ma anche in qualsiasi casa dove esista un personal computer.

In questa illustre sede, vorremmo quindi dare chiarimenti, e in alcuni casi correggere le spiegazioni date da altre aziende già intervenute, su cosa sia “l’open source” il “free software”, quali siano i suoi vantaggi e come con esso si possa creare un benefico business.

Siamo profondamente d’accordo con l’azienda Microsoft nell’affermare che l’innovazione del software sia la forza motrice per il progresso economico e per la creazione di nuovi modelli di business ma, sbigottiti, notiamo come la loro idea di progresso economico vada a morire nella loro stessa concezione di software chiuso.

L’espressione “software libero” si riferisce alla libertà dell’utente di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software.

Più precisamente, esso si riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti del software:
– Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
– Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
– Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
– Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

“Software libero” non vuol dire “non-commerciale”. Un programma libero deve essere disponibile per uso commerciale, sviluppo commerciale e distribuzione commerciale. La SuSE Linux ne è l’esempio lampante, in quanto oltre a finanziare personalmente lo sviluppo di Linux, crea una propria linea di prodotti dove però sono sempre presenti i codici sorgenti di ogni programma.

Questo tuttavia non penalizza il business delle aziende in quanto, rispettando i vincoli posti dalle “licenze”, è possibile sviluppare prodotti commerciali sprovvisti della pubblicazione del codice sorgente. Esempi diffusi di questi prodotti sono ad esempio, VMware, Kylix della Borland, o il famoso StarOffice della Sun, i cui codici non sono disponibili.


L’accesso al codice sorgente rende più facile il loro miglioramento e li rende più sicuri da attacchi di “crackers”, in quanto se sussiste un baco esso viene visionato e risolto da un numero sempre crescente di persone desiderose di apportare il loro contributo, ad esempio il “caso Apache”, risolto in quarantotto ore, a differenza di bachi di aziende proprietarie nelle quali il problema è stato notificato e corretto solo dopo sei mesi circa.

Non a caso la grande caratteristica dei sistemi Linux è la grande affidabilità congiunta alla sua indiscussa superiorità in fatto di sicurezza.

L’utilizzo dei sistemi Linux, come ogni cosa, richiede la sua conoscenza, che viene facilmente fornita con l’enorme documentazione che viene pubblicata e aggiornata continuamente nel web e che è possibile trovare in ogni distribuzione sotto forma di “howto”. Inoltre, La SuSE in primis, ha creato strumenti che permettono la facile configurazione dell’hardware e del software presente rendendolo veramente user-friendly anche ai meno esperti e creando un prodotto in grado di gestire più sistemi contemporaneamente.

Non si può porre un freno alla colorita fantasia delle persone, e non è intenzione del mondo linux limitare la loro creatività. Anzi, è proprio grazie a noi che sia la grande S.p.A. che la piccola azienda a conduzione familiare che organi scientifici così come la piccola scuola, possono creare un software a loro misura e secondo le loro risorse.

Ovviamente in questo grande oceano di conoscenza, inventiva e originalità esistono sempre degli standard a cui tutti fanno riferimento rendendo il loro lavoro e i loro prodotti sempre compatibili tra loro. Nato dal desiderio di uno studente, ad oggi linux è presente in ogni organo scientifico-universitario e la sua diffusione casalinga è in continua e costante crescita.

Ma l’interesse non si ferma a questo; le grandi aziende dell’IT (Information Technology), hanno iniziato a investire in modo consistente su linux ed ora tutte hanno una ottima compatibilità con il sistema linux. SuSE in particolar modo, ha lavorato duramente al fine di sviluppare e creare prodotti che non solo fossero compatibili ma potessero dare valore aggiunto ai prodotti stessi e il risultato è stato impressionante: IBM, Intel, AMD, Oracle, HP, SAP e tante altre hanno stretto collaborazioni con SuSE e il mondo linux.

Questa nuova ventata di libertà informatica ha portato alla creazione di un nuovo modello di business, subito preso in considerazione non solo dalle grandi aziende produttrici di software ed hardware, ma anche da quelle piccole realtà che sono tanto care a quella italiana; infatti assistiamo tutt’oggi alla creazioni ex novo di aziende di piccole dimensioni che, sfruttando il know-how reperibile in internet oppure appoggiandosi a grandi realtà come SuSE, agiscono capillarmente nella loro aree, creando così un nuovo mondo informatico realmente pulsante e ricco di innovazione.

Questo ha permesso inoltre, ad aziende che vedevano i loro profitti diminuire costantemente insieme alle loro capacità legate ad un unico pensiero informatico, di dare nuova linfa vitale alla propria struttura rivalorizzando il proprio organico con nuove competenze e creando a loro volta nuovo business.

Nascendo dal mondo universitario linux e SuSE in particolar modo, ha sempre posto attenzione alle richieste di un mondo che vuole conoscere e creare, quindi sono innumerevoli le azioni rivolte verso le scuole e le università che non si possono definire in pochi incontri o progetti, sia localmente grazie all’incommensurabile lavoro dei lug che ad ampio raggio, come la distribuzione gratuita da parte di SuSE del proprio prodotto commerciale alle scuole italiane.

In ultima analisi, ma assolutamente non meno importante, pongo alla Vostra pregiata attenzione come oramai molte strutture governative abbiamo adottato il nostro sistema operativo per il loro lavoro, sia come prodotto che grazie alla Sua trasparenza assicura l’organo governativo e i cittadini stessi del Suo operato, sia come sistema operativo caratterizzato dalla Sua alta affidabilità a livello di prestazioni e sicurezza.

Esempio in Europa, ne sono la Germania, la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, la Finlandia, ma possiamo spostarci negli altri continenti per poter trovare il nostro sistema linux presente nell’America del Sud e negli stessi Stati Uniti d’America.

Porgo i miei più sentiti rispetti alla Commissione presente.

Gianluca Pallaro
Presales Consultant IT SuSE Linux (Italia)
Robert Loos
Amministratore Delegato SuSE Linux (Italia)”

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Pubblicato il 4 lug 2002
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