Lo scorso venerdì il famoso progetto open source OpenOffice.org ha celebrato due importanti eventi: il rilascio della nuova versione 2.0.4 della propria suite per l’ufficio e il sesto anniversario dalla sua nascita.
Ciò che rende OpenOffice 2.0.4 ben più di una semplice release di manutenzione è il debutto di un nuovo sistema per la gestione delle estensioni che, similmente a quello adottato dal browser Mozilla Firefox, promette di semplificare notevolmente lo sviluppo e l’installazione di plug-in e add-on.
Come si legge nel wiki dedicato al progetto OOo Extensions, le estensioni di OpenOffice possono essere sviluppate da qualsiasi programmatore e integrate nelle applicazioni della suite per mezzo di librerie, macro o script scritti in vari linguaggi (Basic, Java, JavaScript, Python e C++). Tali moduli, che utilizzano un nuovo formato chiamato OXT , sono in grado di migliorare od estendere le funzionalità esistenti (ad esempio, il correttore ortografico) oppure aggiungere caratteristiche nuove (filtri di importazione, tipi di grafico, strumenti di calcolo o elaborazione del testo ecc.).
Grazie alla licenza GNU LGPL che accompagna il codice di OpenOffice, gli sviluppatori possono creare anche estensioni proprietarie : se questa possibilità è vista da alcuni con un certo sospetto, altri ritengono che contribuirà a rendere OpenOffice ancor più competitivo, specie nei confronti di MS Office.
I primi add-on per OpenOffice possono essere scaricati da questa pagina ma i maintainer del progetto avvertono che non tutti sono ancora stati testati. OpenOffice.org sta lavorando ad un repository ad hoc , extensions.openoffice.org , che presto permetterà di navigare e cercare tra le estensioni disponibili.
OpenOffice 2.0.4 migliora inoltre la gestione del formato PDF , introduce il supporto all’esportazione diretta in LaTex e aggiunge alcune nuove funzionalità in Calc (foglio di calcolo) e Impress (programma per le presentazioni). L’elenco completo delle modifiche e dei bug fix è consultabile qui .
Come accennato, OpenOffice.org ha appena festeggiato il sesto anno dalla fondazione del progetto e dalla nascita della sua comunità di sviluppatori volontari. In questi sei anni, sintetizzati nella presentazione del community manager Louis Suarez-Potts presso la recente Conferenza OOo di Lione, la suite è stata scaricata oltre 70 milioni di volte, e ha contribuito alla definizione del formato standard OpenDocument recentemente benedetto da ISO/IEC .
“OpenOffice.org ha permesso a singoli utenti, aziende private ed enti pubblici, in ogni parte del mondo (la suite è disponibile in oltre 80 lingue e dialetti), di superare lo scoglio del digital divide ed elaborare i documenti, i fogli elettronici e le presentazioni nella propria lingua madre, senza dover pagare nulla per la licenza d’uso del software e del formato dei file”, si legge in un comunicato diffuso dal PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org). “Un risultato di cui noi del PLIO, il gruppo di volontari che si occupa degli aspetti operativi relativi alla versione italiana della suite, siamo giustamente orgogliosi”.
La versione inglese di OpenOffice 2.0.4 può già essere scaricata o ordinata da qui , mentre la localizzazione italiana sarà disponibile a breve sul sito del PLIO.