Oracle e Red Hat ottimizzano Linux

Oracle e Red Hat ottimizzano Linux

Oracle certifica la propria famiglia di database per Red Hat Enterprise Linux 3, piattaforma in cui ha integrato una serie di funzionalità volte a ottimizzare le prestazioni e l'affidabilità
Oracle certifica la propria famiglia di database per Red Hat Enterprise Linux 3, piattaforma in cui ha integrato una serie di funzionalità volte a ottimizzare le prestazioni e l'affidabilità


Francoforte (Germania) – In questi ultimi anni Oracle ha investito molto sull’integrazione dei propri prodotti con Linux, una strategia che l’ha dapprima portata a varare la nota iniziativa Unbreakable Linux e poi a costituire, pochi mesi fa, una divisione autonoma per lo sviluppo e la promozione di applicazioni open source.

L’ultimo passo di questa decisa avanzata di Oracle sul mercato di Linux si è tradotta nella certificazione dell’Oracle Database sul giovane Red Hat Enterprise Linux 3 (RHEL 3) e nel varo del relativo servizio di assistenza tecnica.

Oracle afferma di aver collaborato a stretto contatto con Red Hat per definire le funzioni e i miglioramenti da introdurre in RHEL 3 al fine di garantire livelli maggiori di scalabilità, prestazioni e facilità di gestione degli ambienti Oracle: questo si è tradotto, fra le altre cose, nell’integrazione in questa piattaforma di oltre 50 nuove funzioni specifiche per l’ottimizzazione degli ambienti Oracle e Linux.

“Oracle ha dimostrato un forte impegno nei confronti della piattaforma Linux, stabilendo con la nostra società una partnership strategica finalizzata alla definizione congiunta di nuove funzionalità per migliorare le implementazioni Oracle”, ha dichiarato Brian Stevens, Vice President, Operating System Development di Red Hat.

Oracle ha spiegato che il lavoro svolto insieme a Red Hat ha permesso di integrare in RHEL 3 funzionalità volte a migliorare soprattutto il multi-threading, i sistemi di virtual memory e l’I/O. Fra le nuove caratteristiche implementate nella piattaforma di Red Hat, il gigante dei database ha citato lo spazio di indirizzamento del kernel, portato da 1 a quasi 4 GB, caratteristica che secondo Oracle è destinata ad avere un impatto significativo sul numero di utenti supportabili da parte delle installazioni di grandi dimensioni.

“Con il rilascio di Red Hat Enterprise Linux 3 – si legge in un comunicato di Oracle – i nostri clienti beneficeranno di superiori livelli di scalabilità e supporto dei sistemi dotati di un massimo di 64 GB di memoria, un incremento più che doppio rispetto a Red Hat Enterprise Linux AS 2.1 utilizzato in congiunzione con le applicazioni Oracle”.

L’obiettivo di Oracle e Red Hat è quello di offrire alle aziende una soluzione integrata per la creazione di ambienti mission-critical che, pur a costi convenienti, garantisca un alto livello di affidabilità, sicurezza e prestazioni. In merito a quest’ultimo fattore, le prestazioni, Oracle ha ricordato i record fatti misurare da sistemi Linux su cui girava il proprio database in alcuni benchmark TPC e SpecJAppServer.

L’assistenza tecnica che Oracle fornirà ai clienti di Red Hat per i propri prodotti si avvarrà della stessa rete capillare che l’azienda ha già messo a disposizione per UnitedLinux.

“Grazie a questa esclusiva proposta di assistenza, i nostri clienti beneficiano non soltanto di un unico punto di contatto per il supporto Linux, ma anche di un unico punto di contatto per la risoluzione dei problemi”, ha spiegato Dargo. “Offrendo supporto a livello di codice per Red Hat e UnitedLinux siamo in grado di assicurare ai nostri clienti globali tempi più ridotti per la risoluzione dei problemi attraverso soluzioni standardizzate e omogenee, accrescendo in questo modo la customer satisfaction”.

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Pubblicato il 4 nov 2003
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