Orang-Otang lancia James Bond wear

Orang-Otang lancia James Bond wear

Telefonini ospitati dalle camicie, laptop indossabili, card elettroniche da polso: questi alcuni dei brevetti che l'azienda si è assicurata. Per garantire che nel presente e nel futuro ci si vestirà elettronicamente. Lo dice il MIT
Telefonini ospitati dalle camicie, laptop indossabili, card elettroniche da polso: questi alcuni dei brevetti che l'azienda si è assicurata. Per garantire che nel presente e nel futuro ci si vestirà elettronicamente. Lo dice il MIT

Roma – Quelli della Orang-Otang stanno preparandosi a fare un balzo in avanti. Dopo aver conquistato le pagine di alcuni giornali per un braccialetto a strap che consente di agganciare al polso un PDA o un palmarino, l’azienda ha annunciato di aver ottenuto alcuni brevetti per tecnologie di “computing da indossare” che non sembrano aver molto da invidiare ai giocattolini irresistibili di James Bond.

L’idea dell’azienda, la stessa di un numero crescente di imprese del settore, è di legare all’abbigliamento un accesso facile e rapido alle tecnologie elettroniche più utilizzate quando si è in movimento, dal telefonino al computer portatile, dalla card elettronica al palmare, appunto.

E così i brevetti appena assicurati consentiranno all’azienda di commercializzare un sistemino che infila il cellulare nella manica di una giacca o di una camicia e che consente di “estrarlo” da lì con un movimento del polso.

Oppure un affarino che fa scivolare sul polso un registratore audio digitale che può essere nascosto nella camicia quando non si utilizza. Allo stesso modo, e con sistemi simili, possono essere “piazzati” micro-laptop da passeggio e telecamerine avanzate. Un dispositivo di lettura delle carte di credito può essere posizionato sul polso: è anche in grado di stampare le ricevute.

Come spiega una splendida pagina del MIT: “Il computer dovrebbe essere indossato, proprio come gli occhiali o un indumento, e dovrebbe interagire con l’utente a seconda della situazione in cui questi si trova. Con display da testa, device di input non intrusivi, reti wireless locali-personali, sensori e una serie di altri sistemi di comunicazione, il computer da indossare può rappresentare un assistente intelligente”.

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Pubblicato il
14 mag 2001
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