P2P-Next, il P2P del futuro secondo la UE

P2P-Next, il P2P del futuro secondo la UE

L'Unione ha deciso di investire qualcosa come 15 milioni di euro nello sviluppo della nuova tecnologia di file sharing, pensata per traghettare la televisione, la radio e altri contenuti su BitTorrent e soci
L'Unione ha deciso di investire qualcosa come 15 milioni di euro nello sviluppo della nuova tecnologia di file sharing, pensata per traghettare la televisione, la radio e altri contenuti su BitTorrent e soci

Suscita interesse la decisione dell’Unione Europea di finanziare con 15 milioni di euro l’evoluzione di certe tecnologie peer-to-peer nella direzione di una infrastruttura per la distribuzione dei contenuti televisivi, un investimento che molti vedono come un buon viatico per lo sviluppo dei sistemi di file sharing, un investimento che prende il nome di P2P-Next .

In particolare, riporta TorrentFreak , a venire “graziato” dall’Unione è il team di sviluppatori di Tribler , quella particolarissima tecnologia, ben nota ai lettori di Punto Informatico , che vuole in qualche modo far convergere le caratteristiche di una infrastruttura P2P con le possibilità offerte da servizi come YouTube o Joost.

Ed è su questo fronte, sostiene Ars Technica , che l’Unione vuole spingere, con l’aiuto, anche finanziario, di partner di grande nome come BBC, interessati a sfruttare BitTorrent per diffondere i propri contenuti. Sembra fantascienza, se si considera che oggi BBC diffonde pochi contenuti molto blindati via iPlayer, ma è un intervento che testimonia le potenzialità delle tecnologie Tribler.

Proprio i partner come BBC, ma anche Lancaster University, MarkenkFilm, Pioneer Digital Design Centre e VTT Technical Research Center, porteranno altri 4 milioni di euro nel progetto.

Tutto parte dalla considerazione secondo cui circa la metà di tutti gli utenti BitTorrent ha scaricato almeno una volta uno show televisivo: la percezione è che vi sia un ampio spazio di crescita per questo genere di contenuti, che potrebbe aprire le porte contestualmente a tutto un nuovo mercato , in modo forse più innovativo e integrato a ciò di cui già oggi gli utenti fanno uso, il P2P appunto, di quanto non accada con iniziative televisive pure basate su tecnologie non troppo dissimili, come il già citato Joost.

Gli stessi sviluppatori di Tribler spiegano che gli investimenti consentiranno di trasformare la piattaforma in un vero e proprio laboratorio per la ricerca sul P2P . “Chiave dei nostri sforzi – hanno spiegato – è un’architettura pura sotto il profilo accademico: non ci sono server centrali in Tribler e allo stesso tempo è compatibile all’indietro con BitTorrent”, il che agevolerebbe evidentemente una “presa” sugli utenti di un eventuale nuovo servizio-piattaforma sviluppato su quella architettura.

Il sito ufficiale di P2P-Next è ancora piuttosto scarno ma tra marzo e aprile si annunciano una serie di eventi, che consentiranno di riunire i partner attorno ad un tavolo, accogliere nuove idee e nuovi investimenti. Ciò che è chiaro sono gli obiettivi: “Distribuzione di programmi televisivi e radiofonici, film, musica, suonerie, videogiochi e applicazioni di vario genere”.

I tempi dell’innovazione non sempre sono rapidissimi: l’Unione Europea prevede uno sforzo iniziale di quattro anni . Ciò che può risultare di un certo interesse è che, pur rimanendo tutte le incognite su quale sarà il risultato finale, un investimento di questo tipo potrebbe generare una qualche rivalità con gli Stati Uniti, dove non sono certo molte le iniziative sul P2P finanziate con denaro pubblico e portate avanti da partner di grande prestigio. L’unica grande eccezione è probabilmente quella di BitTorrent Inc., la società creata da Bram Cohen, che ha però a che fare con major della musica e del cinema, suoi principali partner , fino ad oggi ben poco reattive rispetto alle potenzialità dell’era digitale.

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Pubblicato il
21 feb 2008
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