Roma – Di sicuro non c’è nulla, se non l’enorme pressione legale dei grandi produttori di musica e cinema sui provider. Sarebbe infatti questa la motivazione dietro alcune clamorose azioni di provider statunitensi che, timorosi di subire grane legali, in queste settimane stanno procedendo a “tagliare la linea” a quegli utenti che condividono molti file nelle reti del peer-to-peer.
Di interesse a questo proposito uno scambio avvenuto in un forum dedicato ad eMule, celebre ambiente di condivisione, partito dalla segnalazione di un utente del provider cable Cox. Secondo questo utente, infatti, Cox avrebbe prima controllato il traffico in uscita proveniente dal computer dell’utente e deciso poi di tagliargli la linea. Alle sue proteste, il provider avrebbe risposto citando la legge sul copyright americana, il DMCA, che a suo dire lo autorizzerebbe a disattivare le connessioni.
Va detto che non è la prima volta che emergono questi problemi, dal momento che sono molti gli ISP, anche in Europa e in Italia, che in passato hanno agito preventivamente nel timore che non agire avrebbe significato essere coinvolti in qualche causa o considerati complici delle attività illegali dei propri utenti.
Per gli utenti del P2P l’orizzonte è tutt’altro che tranquillo, se si considerano i progetti delle major di creare software capaci di aggredire direttamente i computer degli utenti, per bloccar loro le connessioni o cancellare certi file…