PA su Tv digitale? Un Televideo allargato

PA su Tv digitale? Un Televideo allargato

Gli stanziamenti per i ricevitori digitali, quelli per trovare fornitori e piattaforme, il gruppo di lavoro sui servizi: non si bada a spese pur di arrivare a fornire informazioni ai telecomandi d'Italia
Gli stanziamenti per i ricevitori digitali, quelli per trovare fornitori e piattaforme, il gruppo di lavoro sui servizi: non si bada a spese pur di arrivare a fornire informazioni ai telecomandi d'Italia


Roma – Sarà il telecomando intelligente di un evoluto ricevitore della televisione digitale terrestre il tramite con il quale i cittadini italiani accederanno ai servizi della pubblica amministrazione, somministrati in gran copia attraverso il nuovo canale di interazione e trasmissione.

Ad affermarlo con sicurezza è il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, che in questi giorni ha insediato il Gruppo di lavoro per le applicazioni nell’e-government , un panel di eminenze grigie coordinate dal professor Pierluigi Rifoldi, che dovrà stabilire cosa, come e quando. In particolare il Gruppo dovrà determinare la strutturazione delle gare d’appalto per i fornitori di settore e il genere di informazioni e di servizi che potranno essere sfruttati nel nuovo canale digitale. Il Gruppo non è indipendente ma opera nell’ambito del CNIPA , il Centro nazionale per l’informatica nella Pubblica amministrazione, naturalmente parte in causa in tutta l’operazione di restyling dei servizi e dei rapporti con il cittadino teledipendente.

“Intendiamo utilizzare anche il televisore – ha spiegato Stanca – ampiamente diffuso nelle famiglie, per consentire di accedere ai servizi di e-government anche a quanti non dispongono ancora di un PC connesso ad internet”.

Va detto, naturalmente, che per ricevere e interagire sul digitale terrestre serviranno ricevitori dedicati , apparecchi il cui costo può anche superare le diverse centinaia di euro soprattutto se devono fornire modalità di interazione avanzata, con tutti i problemi annessi e connessi che vanno emergendo. Anche per questo in Finanziaria, come si ricorderà, è stato previsto un forte stanziamento di supporto all’acquisto e alla diffusione di questo genere di apparecchio, superiore persino ai fondi per la banda larga.

Per arrivare a sparare segnali nei ricevitori digitali e a ricevere il feedback degli italiani, però, molto rimane ancora da fare. Per questo, ha spiegato Stanca, sono stati stanziati 10 milioni di euro destinati a un progetto di interazione tra le diverse amministrazioni e i fornitori di servizi ai cittadini “in modo da poterli erogare in modalità multimediale anche attraverso la Tv digitale”.

Va detto che, realisticamente e considerando i costi dei decoder evoluti nonché dei progetti che servirebbero per arrivare ad una vera interazione, per il momento il giochino dell’e-government televisivo si concentrerà sull’informazione. Per dirla col Ministero si tratta di “estendere notevolmente le capacità dell’attuale Televideo integrandolo con innumerevoli informazioni e servizi pubblici”. Prima informazione, poi rivoluzione.

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Pubblicato il 26 gen 2004
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