Pocket PC è il nome della versione 3.0 di Windows CE. La Compact Edition del famoso sistema operativo della casa di Redmond è ovviamente dedicata ai sistemi tascabili, e si presenta per ora come una delle più valide alternative a PalmOS.
Anche se PocketPC si sta dimostrando un valido avversario, il pareggio ancora è lontano. D’altro canto è normale, come ho già scritto parlando nei newsgroup, che ciascuno consideri il proprio acquisto il migliore, perché altrimenti non avrebbe scelto quello come compagno di lavoro. Però le esigenze sono tra le più diverse, e quasi tutti questi prodotti sono molto buoni, se non altro sul piano del rapporto prezzo/prestazioni.
Un sistema più spartano ma più economico (sia in termini di consumi energetici che di ingombro che di spesa) ha ovviamente delle limitazioni imposte dal budget, ma viene incontro al suo proprietario in altri modi, come la semplicità di utilizzo e la velocità. Se invece facciamo considerazioni di successo di pubblico le cose cambiano. Premetto che questo fattore non influenza particolarmente i miei giudizi tecnici (tutti ricordiamo le battute degli utenti Apple nei confronti dei ben più numerosi utenti PC). Però se il dato può interessare le cose stanno (più o meno) così: negli USA c’è ancora una netta predominanza di PalmOS, e il mercato è in mano a 3Com seguita da Handspring; staccati tutti gli altri. In Europa e particolarmente in Italia la situazione è più bilanciata, e i due contendenti principali sono 3Com con i suoi palm e Compaq con i suoi iPaq. Evidentemente la vena artistica, più viva nel vecchio continente, nutre esigenze più multimediali.
Del resto la diversa filosofia di Microsoft è chiaramente presentata in un documento di tre paginette di mirabile prosa propagandistica in cui i geniacci americani tratteggiano un desolante quadro della vita moderna in cui le informazioni ci inseguono (anzi, ci perseguitano) e il tempo libero si sovrappone e si mescola con l’orario di lavoro. In pratica il sogno di Bill Gates sarebbe quello di liberare l’uomo dai rigidi schemi dell’ufficio, ma forse tutto si risolverà nell’incubo in cui il lavoro dilagherà invadendo tutto il nostro tempo e il nostro spazio.
Interessante l’osservazione per cui più che garantire l’opportunità di raggiungere le informazioni sempre e ovunque sarebbe meglio organizzarle in modo che si rivelino sempre utili. Nobile intento che ovviamente la Microsoft abbraccia con entusiasmo e promuove con fervore… sottolineando che già da tempo è MSN il content provider che incarna questo spirito filantropico e new age.
Augurandoci che questa visione non divenga mai realtà esaminiamo il sistema operativo “tascabile” da un punto di vista tecnico.
Come PalmOS anche PocketPC è un pen based, ovvero ha come dispositivo di input preferenziale la penna, ovviamente affiancata da display touch screen; la prima differenza è nella risoluzione: quasi tutti i pocket PC dispongono di una risoluzione di 240×320 (contro 160×160, ricordate), in molti casi a colori. Inoltre il Natural Handwriting Recognition sembra in grado di risparmiare all’utente la fase di apprendimento di alfabeti particolari.
La peculiarità più interessante per molti professionisti è l’ottima integrazione con il pacchetto Microsoft Office. Pocket Word ad esempio supporta i font True Type e la maggior parte della formattazione, incluse le dimensioni dei font; gestisce le tabelle (sotto forma di liste separate da colonne) e permette di creare documenti template; Pocket Excel ha più di cento funzioni e formule del fratello maggiore, e permette ovviamente la formattazione delle celle.
Pocket Outlook è il prodotto ideale per la gestione di appuntamenti, note, scadenze e posta elettronica, con pieno supporto per gli attachment HTML, Word ed Excel. Divertente il fatto che questa feature venga descritta dalla Microsoft come una specie di talismano contro la jella: in uno scenario apocalittico in cui siete in ritardo e perdete il vostro volo potete inviare al vostro (ferocissimo) capo una mail con l’attachment delle vostre previsioni in Excel evitando così licenziamento e torture: si vede che il clima tra dipendenti e dirigenti in casa Microsoft è leggermente teso…
Ma come collegarsi ad Internet? Tramite un cellulare IrDA, ovviamente, oppure tramite l’immancabile cavetto di sincronizzazione oppure cone le stesse schede PC Card (tipo quelle della Nokia, che costa intorno alle 650.000 Lire) che potreste montare sul vostro portatile.
PocketPC ha una chiara predilezione per la multimedialità mostrata dal supporto per l’audio nei vari formati (in testa su tutti MP3).
Inevitabilmente questo influisce sulle richieste hardware, e i processori e i tagli di memoria sono conseguentemente sovra dimensionati.
Sono molti i processori supportati da PocketPC; per citarne solo alcuni: SH3 di Hitachi, VR 4122 prodotto dalla Nec, e StrongARM di Intel. In particolare quest’ultimo, che è in grado di lavorare a frequenze superiori a 200 MHz, sta conoscendo un momento particolarmente fortunato: viene installato anche sui modelli più potenti di Psion e forse in futuro lo troveremo nei prodotti PalmOS.
Chi utilizza questi chip per produrre i propri PDA? I protagonisti della scena al momento sono tre.
La storica casa HP (che da poco ha purtroppo perso uno dei suoi fondatori, Hewlett) da sempre ha offerto ai professionisti strumenti di calcolo portatili dalla grande personalità; nel settore dell’ingegneria HP48 e (più di recente) HP49 sono nomi tenuti in grande considerazione.
Forte di questa esperienza ha prodotto la linea Jornada . Attualmente la punta di diamante è il Jornada ], un handheld piuttosto “nutrito” (intorno al mezzo chilo di peso) che offre uno schermo a 640×240@65Kcolori e una tastiera. Il processore lavora alla frequenza di 206Mhz su 32MB di SDRAM, ci sono una porta IrDA, una porta modem, una seriale, una Compact Flash, una PC Card di tipo II, un lettore di SmarCard… Il costo è commisurato alle prestazioni: quasi 1000$.
Ovviamente quest’oggetto, ibrido tra palmare e portatile, forse non troverà tanti estimatori quanto i più compatti Jornada della serie 500, che si differenziano per il taglio di memoria RAM disponibile (16 o 32) e che, rispetto al fratellone maggiore, si accontentano di una risoluzione di 240×320 (metà schermo) e sono privi di tastiera.
Tutti vantano invece un cervello Hitachi a 133 MHz, 16MB di ROM, le solite porte di I/O (IrDA, Compact Flash, RS232…) e uscite e ingressi audio.
Sul sito della HP si può trovare anche una interessante guida che illustra le caratteristiche generali dei PDA.
Anche Casio da anni è nel settore dell’elettronica da taschino, e ha deciso di chiamare la sua linea di handheld Cassiopeia, come la costellazione. Nelle schede tecniche le differenze con i prodotti della HP sono poche: Casio E125 adotta il Nec VR 4122@150MHz, ma il resto delle caratteristiche sono uguali. Molto simile è anche la dotazione software.
E parlando di dispositivi portatili non si può tacere il nome Compaq . Se vi siete sempre chiesti che palmare usi Leonardo Di Caprio sarete felici di sapere che si tratta di un iPaq H3600. Tre interessanti caratteristiche lo differenziano dagli altri. La prima è un pulsante a cinque vie che funziona anche da speaker intregrato. La seconda è la presenza di un sensore in grado di adattare automaticamente il contrasto del display alle condizioni di luminosità. Il terzo è il processore.
Il processore SA1100 fornito da Intel è un RISC a 32 bit compatibile con ARM V4 (che, se la memoria non mi inganna, era prodotto dalla francese VLSI). Il core di questo chip ha una cache di 16Kb per il codice e di 8Kb per i dati, la MMU, i buffer per l’I/O, un write buffer e delle mini cache per le strutture dati di uso più frequente.
Intorno si trova un modulo di controllo per la memoria in grado di gestire SDRAM, SMROM, Flash ROM, SRAM, DRAM, varie interfacce I/O e anche i segnali di controllo PCMCIA. Inoltre è presente un modulo di controllo di sistema per la gestione degli interrupt, per i timer e i watchdog, gestione del consumo di energia. Infine c’è un modulo di controllo per periferiche con controllore DMA a 6 canali, controller LCD, interfacce RS232 e IrDA, USB: un notevole esempio di flessibilità e potenza!
Le potenzialità di questo gioiellino in applicazione WLAN mi sono state mostrate a SMAÙ00 da Giuseppe Turri: ringrazio lui e i suoi gentili colleghi per le informazioni sulla linea Pocket PC della Compaq che mi hanno permesso di scrivere questo articolo.
Se cercate altri riferimenti per la piattaforma PocketPC non avete che l’imbarazzo della scelta.
Ovviamente vi potreste sempre rivolgere al it.comp.hardware.palmari dove troverete i soliti guru. Vale la pena di citare, accanto ai nomi ricordati nel precedente articolo, quello di Giorgio Cifani che è molto attivo anche in microsoft.public.it.pocketpc
Praticamente il gigantesco sito Microsoft contiene tutto lo scibile umano sull’argomento.
La pagina di PocketPC offre un punto di partenza molto accurato. Il motto è: più di un semplice organizer.
Da qui è possibile un approfondimento sulle caratteristiche del sistema operativo.
Anche se volete scaricare dal software non siete costretti a lasciare il sito Microsoft.com
Tra l’altro potete trovare: High Encryption Pack, Media Player 7, giochi di vario tipo, PowerToys, Pocket Streets (un efficiente router per chi usa il PDA anche per orientarsi), Microsoft Money, le skins per il Media Player, la nuova versione di Active Sync (per gestire l’interazione con il PC), alcuni e-books, persino SQL Server 2000 WinCE!!!
Trovate anche i manuali cartacei , che sono sempre la scelta migliore per approfondire la conoscenza con un software sofisticato.
In particolare sul sito internazionale sono due i testi consigliati, e soltanto uno è sufficientemente recente da coprire con attendibilità l’argomento. The Pocket PC, di Steve Seroshek, è una vera e propria guida al sistema, alle procedure da seguire per aggiungere hardware, per connettersi a una rete…
Molto interessante la pagina “Quale PocketPC scegliere” che guida passo passo alla scelta tra HP, Casio e Compaq; l’interesse, a parte la praticità nel momento dell’acquisto, è dato da un decalogo su un argomento ancora più elementare: “Perché scegliere PocketPC”. Passo a tradurvela integralmente.
1. è il miglior compagno per Outlook
2. Pocket Internet Explorer permette di accedere a siti Internet sia online che offline.
3. gestisce la posta elettronica con Outlook integrando tutti gli account
4. si possono prendere appunti con la propria grafia abituale
5. Windows Media Player permette di ascoltare musica (WMA o MP3)
6. i Pocket PC sono facilmente espandibili
7. Microsoft ActiveSync permette la sincronizzazione via seriale o USB con il desktop
8. Microsoft Reader con tecnologia ClearType permette di leggere o ascoltare i libri preferiti
9. è un’ottima piattaforma per i videogiochi: ZIO Golf, Doom, Pac-Man…
10. è il più versatile PDA sul mercato
Chiaramente per ciascun punto di questa lista si potrebbero fare delle precisazioni, ma globalmente ci si può fare un’idea abbastanza precisa di quello che ci aspetterebbe se decidessimo di optare per Microsoft anche sul nostro più piccolo amico elettronico.
Il sito Palmare.Net nella sezione dedicata ai Pocket PC presenta un cospicuo numero di news, con prove software e hardware. Inoltre è possibile scaricare il calendario Pirelli e quello di Manuela Arcuri… credo che sia una motivazione più che sufficiente per farci un salto. Anche chi non ha grande esperienza in questo microcosmo può trovare uno spazio tutto suo con FAQ e suggerimenti.
Il download di software è possibile anche dal gemello di PalmGear, ovvero PocketGear . Molte interessanti applicazioni freeware, shareware e commerciali vi aspettano.
Non trascuriamo l’ovvio: il sito italiano di PocketPC offre un panorama completo per i prodotti hardware, software, per le aziende e gli sviluppatori.
Ovviamente il supporto Microsoft al suo pargolo è notevole. Il parco di sviluppatori che utilizza Visual Studio è abbastanza numeroso, e le competenze acquisite nella programmazione Windows ordinaria si rivelano preziose e vengono qui “riciclate”.
Il sito ufficiale per le risorse degli sviluppatori PocketPC permette la registazione e il download gratuito di Microsoft eMbedded Visual Tools 3.0 che comprende Basic e C++. Il download è di proporzioni tali da scoraggiare qualunque appassionato (si parla di oltre 300MB), ma con una modica cifra si può avere il CD a casa propria.
Anche l’installazione è onerosa: quella completa occuperò 720MB. Certo, molto meno tascabile dei dispositivi su cui il software andrà infine a girare.
PocketPC, ahimé, ancora non può vantare un emulatore in grado di rivaleggiare con POSE. In realtà quello attualmente in uso, benché spartano, è ottimo per testare il software sviluppato in proprio. Infatti viene distribuito insieme all’SDK di cui sopra, ma non vuole saperne di far girare il software già compilato, e quindi in pratica è inutile per tutti gli scopi di valutazione.
Una volta procurati gli strumenti di sviluppo non ci resta che tuffarci nella lettura dei corposi manuali e How-To che ci permetteranno di entrare nell’ottica di una programmazione forse un po’ estranea agli sviluppatori tradizionali per PC. Particolarmente utili e interessanti sono i tips . Infatti molto spesso accade che quello che veramente occorre è un piccolo suggerimento su come superare uno scoglio piuttosto che una lunga dissertazione su tecniche di progettazione e impaginazione del codice.
Consiglio inoltre la lettura del numero 60 di DEV risalente a dicembre 2000: un altro ottimo lavoro dello staff capeggiato da Yuri Bettini. Purtroppo lo sviluppo per PalmOS è stato appena accenato, ma la sezione dedicata a Windows CE e curata da Michele Loreti è un ottimo punto di partenza.
Se siete programmatori VB vi consiglio un testo molto approfondito che vi aiuterà nel vostro lavoro, specie se il vostro livello di conoscenza è già molto buono. Advanced MSVB 6.0, curato da The Mandelbrot Set e pubblicato da Microsoft Press è una guida estremamente approfondita e “matter-of-fact” che insegna qualcosa di veramente nuovo. Lo stile disimpegnato e gli esempi estremamente mirati contribuiscono a farne una lettura piacevole e utile. Il capitolo 5, scritto da Chris De Bellot, si occupa di sviluppo per Windows CE. Cinquanta pagine circa di pura saggezza in cui vengono affrontati temi fondamentali come l’Object Store (praticamente il file system virtuale), le API, l’emulatore, la gestione degli errori, l’installazione dell’applicazione.
L’ultima annotazione riguarda la possibilità di installare Pocket Linux sugli stessi dispositivi. Questa interessante alternativa sarà oggetto di approfondimento tra qualche tempo.
Parte di questo articolo è stato scritto su un handheld, ma non vi dirò né di quale tipo sia, né di che marca. Posso soltanto affermare che l’esperimento è perfettamente riuscito, e che in futuro vi saprò aggiornare sulla effettiva praticità di questi strumenti di lavoro.